E alla fine il Comune, dopo vari tentativi, è riuscito a garantire al teatro Romano e all’estate teatrale shakespeariana un nuovo direttore artistico: oggi è stato presentato Fabrizio Arcuri che subentra a Carlo Mangolini il quale aveva già finito il suo contratto ma è rimasto dopo la rinuncia di Paolo Valerio. Come si ricorderà il bando per il direttore artistico era stato vinto dal veronese Paolo Valerio che doveva entrare in attività dal primo marzo scorso ma è stato costretto alla rinuncia per l’impossibilità di risolvere anticipatamente il contratto che lo lega al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia di Trieste dove è attualmente direttore. E così il Comune aveva chiesto a Mangolini di mantenere, a titolo gratuito, l’incarico fino alla nomina del nuovo direttore artistico delle rassegne teatrali comunali, nomina che è stata resa ufficiale oggi. Fabrizio Arcuri arriva pure lui dal Friuli: dal 2020 ricopre la carica di co-direttore artistico del CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia. È stato co-direttore artistico del Teatro della Tosse di Genova per il triennio 2011-2013 consulente alla programmazione per il 2014/15. Ha lavorato come regista assistente di Luca Ronconi dal 2005 al 2008. Inoltre, dal 2009 è regista del Festival Internazionale delle Letterature di Massenzio. Fondatore, direttore artistico e regista di tutte le produzioni di Accademia degli Artefatti. «Sono molto felice di assumere questo nuovo incarico -ha detto Arcuri questa mattina al Teatro Romano- insieme con l’Amministrazione comunale stiamo lavorando per costruire una dimensione sempre più internazionale del Festival, proseguendo un percorso già avviato nelle passate edizioni». Ci saranno nuove aperture? «L’obiettivo è quello di mantenere saldo l’orizzonte shakespeariano che ne costituisce l’identità, aprendo al tempo stesso nuove sezioni e prospettive che ne arricchiscano il respiro culturale e artistico». «Conosco e stimo Fabrizio Arcuri da molti anni ha detto Mangolini e sono molto curioso di vedere che festival immaginerà nel 2026». Mangolini chiude una stagione che ha visto 50 mila presenze in tutta l’Estate Teatrale, concerti ed eventi musicali compresi (non solo il festival di Shakespeare). In particolare vanno segnalati Lisistrata di Aristofane con lella Costa (3048 spettatori, primato degli ultimi sei anni di estate Teatrale Veronese) e il teatro civico di Marco Paolini con il Bestiario idrico in prima assoluta nonostante il tempo incerto. Il dato di presenze totali, ha sottolineato Mangolini, si è mantenuto sui livelli dello scorso anno anche senza il traino dei momix. Dopo ripetuti annunci, proroghe e rinvii questo è veramente il mio ultimo intervento da direttore artistico dell’Estate Teatrale e chiudo nel migliore dei modi con un’edizione di successo e tante soddisfazioni». Ora per il Teatro Romano si apre una stagione nuova che già ora si sta mostrando ad un pubblico sempre più internazionale e non solo veronese. Da una parte la tradizione, dall’altra l’innovazione senza dimenticare mai la qualità. La sfida è lanciata.