Il risiko del potere veronese si va completando, con la conferma di tutte le previsioni: dopo la nomina di Giuseppe Riello in Confindustria arriva ora la nomina di Paolo Arena presidente della Camera di commercio nel rispetto di una staffetta decisa gia molto tempo fa e che e stata pienamente compiuta. Le caselle erano gia state prenotate e sono state completate come previsto. Paolo Arena, classe 1968, era gia vicepresidente dell’ente camerale, e stato un tandem perfetto con Riello, ha favorito la sua rielezione e pure il percorso verso Confindustria. E’ stato ricambiato con l’elezione all’unanimita al vertice della Camera di commercio dove restera in carica fino al 2029. Arena pero e anche presidente di Confcommercio e presidente dell’aeroporto Catullo. Difficile pensare di svolgere tutti e tre i ruoli, tanto che ai suoi piu stretti collaboratori Arena ha manifestato la volonta di lasciare la presidenza dell’aeroporto. Ma non subito. Arena lascera il Catullo con l’approvazione del bilancio, vale a dire nella prossima primavera 2026, dopo i Giochi Olimpici invernali. Lasciare adesso vorrebbe dire, si dice, mettere in difficolta la societa con una brusca frenata. Ora della primavera 2026, invece, si potra costruire un percorso condiviso con i soci pubblici e il partner privato Save che ha ben il 43% della societa aeroportuale per trovare un nuovo presidente. La corsa e gia partita da tempo, i pretendenti hanno gia bussato a varie porte tra le quali pure quella dello stesso Paolo Arena. Il quale nel frattempo, uno e trino, manterra le tre presidenze. E quando lascera il Catullo nella primavera 2026 saranno esattamente 15 anni dalla sua prima elezioni alla presidenza, 15 anni ininterrotti. Era stato eletto infatti nel giugno 2011 anni in cui il Catullo era nella tempesta per le gestioni precedenti, in grave difficolta finanziaria e il sistema Verona deciso non di aprire una gara per trovare un partner affidabile ma di chiudere l’accordo direttamente con la societa aeroportuale Save di Enrico Marchi. Quando Arena era stato eletto presidente nel 2011, tanto per ricordarsi, vicepresidente era Pierluigi Angeli, indicato dalla Provincia di Trento, c’era Giorgio Bontempi, per conto di Camera di Commercio e provincia di Brescia; per il Comune di Verona c’era Giancarlo Conta; il notaio Maurizio Marino per la banca popolare e fondazione Cariverona, Ermes Martini per conto della Provincia di Verona. Sono seguiti anni difficili, di risanamento, e oggi il Catullo si presenta, dopo due aumenti di capitale ravvicinati e molto sofferti, con un terminal arrivi nuovo (ma andrebbe migliorato soprattutto il terminal partenze) e con un bilancio che galleggia. Anche se restano sempre due scogli. Il primo e la redditivita dell’aeroporto di Montichiari, dedicato ai cargo. Si susseguono i proclami di rilancio soprattutto da parte dei soci lombardi ma anche qui servirebbe un forte aumento di capitale che in questo momento sarebbe difficile da sostenere per i soci. Per cui si procede con le riserve disponibili in cassa e i finanziamenti con le banche. Pero il bilancio di Montichiari ha affossato per anni i pochi margini che il Catullo riusciva a fare. Catullo che ora viaggia oltre i 3,5 milioni di passeggeri, dovrebbe arrivare a 4 milioni, che e sicuramente positivo ma poca cosa rispetto a uno scalo come Orio al Serio che macina 16 milioni di passeggeri l’anno e che con il recente ampliamento del terminal punta ad arrivare a 20 milioni in breve tempo.
Adesso si aprono nuove prospettive. Nel 2027 si andrà al voto per Palazzo Barbieri e cosi Paolo Arena potrà dire la sua
E qui c’e l’altro scoglio che il Catullo deve superare: ha aumentato un po’ la sua operativita ma e ancora utilizzato al di sotto delle sue possibilita. Potrebbe far fronte a un numero maggiore di voli, di partenze e arrivi. Ma il sistema aeroportuale del Nord est con Venezia e Treviso prevede logiche per le quali il Catullo piu di tanto non possa crescere. Avrebbe potenzialita per avvicinarsi al traffico aeroportuale di Venezia e invece resta su livelli vicini a quelli di Treviso, ben piu piccolo. Tanto che nei patti parasociali con Save i soci pubblici veronesi e trentini hanno chiesto di potenziare il Catullo con una maggiore operativita e di non farne la vittima sacrificale. Tanto per rendere l’idea di cosa pensino i veronesi, quando c’e stata la recente apertura di un nuovo wine bar al Catullo, sui social sono partiti commenti di questo tipo: «meno vino e piu voli», con critiche a Zaia che privilegia Venezia e Treviso e lamentele di chi deve andare a Bergamo o Bologna per prendere un volo pur avendo l’aeroporto attaccato a casa. Al punto che e dovuto intervenire il management della societa aeroportuale per assicurare il costante impegno nel potenziare l’attivita dei voli: «il nostro network e in costante evoluzione grazie alla collaborazione con le migliori compagnie aeree» e stata la risposta. Detto questo, sara da capire che prendera in mano la guida del Catullo dalla prossima primavera visto che Arena dovra dedicarsi alla Camera di commercio. Un ruolo delicatissimo, viste le premesse e considerato che il partner Save ha il 43% e gli equilibri sono sempre in bilico sia con i veneziani sia tra gli enti pubblici. Dopo 15 anni tutto e cambiato, dalla situazione finanziaria ai rapporti di forza. Un’altra epoca. Adesso si aprono nuove prospettive che possono anche prevedere sorprese. Arena, una laurea in Scienze della Politica e delle Relazioni Internazionali, nel 2026 lascera il Catullo, restera al vertice dell’ente camerale nel 2029 ma nel 2027 si andra al voto per il nuovo sindaco del Comune di Verona. I partiti del centrodestra sono usciti dalle regionali con qualche difficolta interna, sia Fratelli d’Italia che la Lega che Forza Italia. E soprattutto rischiano di andare ancora divisi all’appuntamento elettorale mentre Tommasi intende ricandidarsi. E da quella posizione in Camera di commercio, e libero dall’aeroporto, Arena potra dire la sua.



