Assieme, ma ci si manca di continuo. Vicini, eppure spesso molto lontani Il “letto” del sabato

“Mancarsi” di Diego Da Silva.
(2012) Einaudi

Anni fa in una libreria del centro, mi imbattei per caso in questo libro, che scelsi solo per l’immagine di copertina e il titolo. Ma realizzai ben presto che avevo frainteso il senso di quel “mancarsi”. I due protagonisti, Nicola e Irene, sono fatti l’uno per l’altra ma non lo sanno, frequentano lo stesso bistrot, ma non si incrociano mai. Continuano a mancarsi, per l’appunto, seppure di poco. De Silva pedina i suoi personaggi e ne costruisce il meditare denso. Perché se è vero che Nicola e Irene non si incontrano fisicamente, i loro pensieri invece lo fanno spesso. Quanto è facile mancarsi seppure di poco? Quanto è facile “sbagliarsi” anche quando ci si è già incontrati? Ci si manca di continuo. Smussando alcuni aspetti del proprio carattere, non difendendo le proprie convinzioni o permettendo che l’altro le svaluti, accettando tutto questo per “quieto vivere”. Funziona così anche l’amore, dove spesso si tace molto più di quel che si dice. Ci si censura per paura di deludere, di offendere, ma senza che nessuno ce lo abbia chiesto. Basterebbe il coraggio di deludersi, apertamente, di dirselo anche in faccia “mi hai deluso”. Ci si può perdonare, perdonare se stessi e perdonare l’altro, perché non c’è nulla di così imperdonabile nel deludere qualcuno e non c’è niente di sbagliato in un perdono.

G.Tom.