Atv senza autisti taglia 60 corse. Il presidente Bettarello spiega perché manca personale Preoccupazione per i rincari dei carburanti. Il deputato Tosi: “Intervenga la Regione”

Atv è in crisi per mancanza di autisti e sospende 60 delle 4000 corse giornaliere. “Ci scusiamo con la clientela – è il commento del presidente di Atv, Massimo Bettarello – perchè ci rendiamo conto che la sospensione di queste corse – anche se è limitata alle 60 meno utilizzate rispetto alle 4000 effettuate giornalmente sulla rete – crea inevitabilmente un disagio. Però è doveroso evidenziare come il problema non sia dovuto a carenze organizzative di ATV, ma è un’emergenza generale che riguarda l’intero comparto del trasporto pubblico locale. In tutta Italia le aziende del settore già da mesi hanno ridotto pesantemente il servizio e stanno cercando nuovi sistemi per rendere appetibile una professione che oggi ha una barriera d’ingresso scoraggiante, rappresentata dal costo delle patenti professionali che è di 4-5000 euro. Per quanto ci riguarda, i nuovi autisti si trovano con il contagocce: attualmente abbiamo in corso una nuova selezione che scade a fine gennaio, finalizzata a coprire l’elevatissimo turn over di questo periodo. Sono infatti alcune decine gli autisti che sono andati in pensione ed altrettanti li seguiranno, ma le domande di partecipazione alla selezione finora pervenute si contano sulle dita di una mano”. Il tema trasporto si fa incandescente anche di fronte alla nuova impennata dei prezzi del carburante e al rischio di un rincaro del biglietto.   Flavio Tosi (Forza Italia), deputato, vicepresidente della commissione Trasporti e consigliere comunale, raccoglie con preoccupazione l’allarme lanciato da Bettarello e invita la Regione ad allinearsi soprattutto alla Lombardia, che ogni anno aggiunge per il trasporto pubblico locale una linea di finanziamento propria che si aggiunge a quella statale. “È opportuno che la nostra Regione – dice Tosi – dedichi specifichi e corposi investimenti al trasporto pubblico locale. Non solo per evitare l’aumento del ticket, ma anche per aiutare le aziende di trasporto pubblico a rinnovare il proprio parco mezzi”. Al riguardo Tosi fa presente che “il Veneto ha un parco mezzi più vecchio di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna e anche della media nazionale”. Lo confermano i dati aggiornati al settembre 2022 della Motorizzazione Civile contenuti nel rapporto pubblicato dal Mims.