Il CSV Centro Servizio per il Volontariato di Verona ha siglato questa mattina con l’UEPE, Ufficio distrettuale esecuzione penale esterna, il Protocollo per l’Inclusione sociale di persone sottoposte a misure alternative alla detenzione e sanzioni di comunità.
Si tratta di un importante strumento che ha come obiettivi prioritari promuovere l’inclusione sociale di persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria attraverso la partecipazione attiva in realtà di volontariato e del Terzo settore e aumentare le possibilità e la fruibilità di opportunità e percorsi di restituzione e riparazione del danno cagionato alla comunità attraverso il reato, motivando gli autori di reato ad adoperarsi concretamente per il benessere sociale. Tra le finalità del Protocollo, inoltre, quelle di potenziare la rete per l’accoglienza dei soggetti sottoposti a misure alternative e sanzioni di comunità che abbiano aderito ad un progetto riparativo e-o impegnate in attività gratuite a favore della collettività e di promuovere la conoscenza e lo sviluppo della giustizia riparativa e delle sue pratiche. Partirà dunque una serie di attività di informazione e sensibilizzazione agli enti di Terzo settore sulle opportunità di coinvolgimento nel sistema della giustizia di comunità, raccogliendo adesioni per l’ampliamento della rete di enti disponibili ad accogliere persone autori di reato. I destinatari dell’accordo sono dunque sostanzialmente due: da un lato chi è in carico all’UEPE – solo nel veronese si tratta di oltre 1.500 persone (a fronte ad esempio di circa 600 detenuti della Casa Circondariale di Montorio) dall’altro non solo tutte le associazioni di volontariato aderenti al CSV di Verona ma, potenzialmente, tutti gli enti di Terzo settore di Verona e provincia con cui il CSV può entrare in contatto.