Aziende sanitarie sotto pressione. Due settimane all’inizio della scuola: test e caos Regna ancora l’incertezza. A Verona insegnanti in coda per sottoporsi ai controlli anti-Covid. Nessuna regola definitiva sull’uso della mascherina, sulle mense, i trasporti, la ricreazione. I Comuni non sanno come organizzarsi. Le famiglie neppure. E’ un delirio

foto di Renzo Udali

E’ emblematica del caos che regna ancora attorno alla scuola l’ultima dichia­ra­zio­ne rilasciata a La7 dal vice­mi­nistro alla Salute Pierpa­o­lo Si­leri. «O c’è la di­stan­za di un metro o c’è la ma­scherina, serve buon sen­so. Sarà molto difficile farla tenere a bambini dai 6 ai 10 anni, ma dobbiamo ridurre le chance che il virus circoli e la mascherina è sicura­men­te un ausilio importante quando i bam­bini sono vi­cini».

Tradu­ciamo: a due settimane dal­l’inizio delle lezioni ancora non ci sono regole certe. Le scuole, se qualcuno se lo fosse di­menticato, sono sta­te chiu­se sei mesi fa. Indossa­va­mo il maglione. In altre na­zioni, come la Fran­cia, tra fine maggio e inizio giugno hanno fatto le prove per la ripartenza. In Italia, oggi come ieri, si parla ancora di banchi rotanti che chissà quando arriveranno. Indos­sia­mo le infradito. Ancora Sileri: «Un termo­scanner all’entrata della scuola sa­rebbe un ausilio in più». Sarebbe.

Di seguito: «È pre­maturo dire che la scuola richiuderà, è pos­sibile vengano messi in quarantena i ragazzi di una classe se vi sarà un con­tagiato, così come è pos­sibile che venga chiuso un istituto se ci saranno con­tagi tra ragazzi di classi diverse». È possibile, ve­dremo, è prematuro. Oggi ennesima conferenza tra il ministro dell’Istruzione Az­zo­lina e le Regioni. So­­no cominciati i test sierologici agli insegnanti. Lunghe co­de e disagi anche a Verona dato che alcuni medici di famiglia non aderiscono alla campagna e non effettuano i controlli anti-Covid.

Ser­pen­toni di professori in via Campana e l’Ulss 9 che si scusa: «Il flusso è notevole, il servizio sarà potenziato». Anche i trasporti sono an­cora nel marasma. Il go­verno non ha deciso quale sarà la capienza massima a bordo di autobus e scuo­labus. I tragitti pare che pos­sano durare non più di 15 minuti. A bordo il 50% dei passeggeri, forse il 70. I Co­muni non sanno cosa fare. E poi, come verrà svolta l’ora di educazione fisica? In che misura è prevista la didattica a distanza? In men­sa ci saranno doppi-tripli turni? I ragazzi do­vranno o potranno portarsi il panino da casa? Con cal­ma: ci sono altre due set­timane di tempo.