Bertaia: stop al massacro degli innocenti “Non posso restare in silenzio”. L’appello dell’Ordine dei Medici per l’Ospedale Al-Awda

“Non mi interessa in questo momento schierarmi da una parte o dall’altra del conflitto. Ma non posso restare in silenzio di fronte al massacro che sta colpendo i bambini e gli innocenti a Gaza.” Con queste parole, la consigliera comunale della Lista Tosi e vicepresidente del consiglio Comunale, Anna Bertaia, annuncia la sua adesione alla giornata di digiuno promossa dalla Rete di Trieste, iniziativa che ha già raccolto oltre mille firme tra amministratori locali italiani – sindaci, assessori, consiglieri comunali e regionali – uniti da un appello comune per la pace, la cessazione delle ostilità e l’ingresso di aiuti umanitari nei territori colpiti. L’appello si ispira alle parole di papa Leone XIV, che ha chiesto con forza l’interruzione delle violenze e l’accesso immediato agli aiuti per la popolazione civile. “La mia è una posizione umana, non politica – prosegue Anna Bertaia–. Non possiamo più girarci dall’altra parte. I bambini pagano il prezzo più alto di una guerra che sembra non avere fine. Il digiuno è un gesto simbolico, ma potente: voglio che anche arrivi anche la mia voce di protesta contro la sofferenza di tanti innocenti.” “La pace non è un’utopia – conclude Anna Bertaia– ma un dovere morale di ogni istituzione democratica.” Ma da Verona parte anche l’appello urgente dell’Ordine dei Medici che è quello di proteggere i malati, i feriti, il personale sanitario, gli ospedali e le strutture sanitarie mobili nei luoghi di guerra, nel rispetto delle Convenzioni di Ginevra. L’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Verona si unisce al forte richiamo che il Comitato centrale della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (FNOMCeO) ha lanciato in seguito al tragico bombardamento all’ospedale europeo di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza. E nelle scorse ore è stata pesantemente presa di mira un’altra struttura sanitaria, l’ospedale Al-Awda di Gaza City. Il presidente dell’Ordine di Verona, Alfredo Guglielmi, sottolinea la ferma condanna a ogni attacco alle strutture sanitarie e agli ospedali nella Striscia di Gaza. «Non possiamo tollerare», afferma, «che operatori sanitari e persone malate, già provati dalla sofferenza, siano presi di mira o colpiti durante il lavoro di cura e speranza. Le strutture sanitarie e gli ospedali non possono essere considerati come obiettivi di guerra. Le norme delle Convenzioni di Ginevra li tutelano come luoghi sacri di cura e stabiliscono che la loro protezione possa cessare solo in casi eccezionali e con un’adeguata comunicazione». L’attenzione è rivolta anche alle colleghe e ai colleghi che operano in queste zone di guerra, sia negli ospedali pubblici sia nelle agenzie internazionali. «Il loro lavoro rappresenta un atto di pace in un contesto di violenza. A loro va tutta la nostra solidarietà, il nostro ringraziamento e il nostro sostegno», dichiara Guglielmi. È fondamentale, osserva il presidente dell’Ordine di Verona, affrontare il blocco degli aiuti umanitari, che sta aggravando la sofferenza delle popolazioni colpite e specialmente dei più fragili, privi di medicinali e di cibo. «Non ci stancheremo di chiedere rispetto, protezione e solidarietà per la salute e la vita delle persone, che devono prevalere sulla guerra e sulla violenza».