L’Atv corre ai ripari. Bettarello mette a punto i correttivi. Vertice con l’amministrazione provinciale. Da lunedì operative le prime novità L’introduzione della settimana corta e degli orari provvisori sta mettendo a dura prova il servizio. A questo si aggiungono i problemi legati alla carenza di autisti. Criticità per le corse di San Giovanni Lupatoto. Bettarello fa il punto della situazione

Il trasporto scolastico in questi primi giorni di scuola ha avuto non pochi disagi, dovuti all’entrata in vigore in molte scuole della settimana corta e degli orari provvisori per cui Atv sta mettendo a punto i correttivi che saranno pronti nel fine settimana e da lunedi 22 ci saranno operativamente su strada le prime novità. Lo ha garantito con una conferenza stampa questa mattina l’amministratore delegato Massimo Bettarello che ha voluto fare il punto sulla situazione del trasporto scolastico dopo l’avvio delle lezioni, alla luce dei problemi legati alla carenza di autisti e della nuova articolazione degli li orario orari di lezione su cinque giorni anzichè su sei. Criticità legate all’orario invernale si sono registrate in particolare per le corse di San Giovanni Lupatoto e oggi erano in corso vertici in amministrazione provinciale per trovare una soluzione. ma è l’orario scolastico in questo momento a preoccupare di più Atv che deve fare i conti con la cronica carenza di autisti: «Rispetto al 2019 ne abbiamo ancora 80 in meno», spiega Bettarello, tanto che il costo per gli affidi diretti a ditte esterne private per servizi di trasporto è raddoppiato da 3,9 milioni d 8,5 milioni, a carico prevalentemente dei soci, cioè comune di Verona e Ferrovie Nord. «L’orario scolastico a 5 giorni ha comportato il ridisegno della rete dei trasporti non tanto per l’andata quanto per il ritorno degli studenti. E se un istituto in orario provvisorio fa uscire i ragazzi a mezzogiorno e noi siamo tarati sull’orario definitivo che prevede invece le 13, questo ci mette già in difficoltà. Quindi abbiamo avuto bisogno di tempi per un’analisi approfondita della situazione». Ma dal 2011 Atv non sollecitava le scuole ad adottare la settimana scorsa così avrebbe risparmiato? E ora si trova in difficoltà? Come mai? «Perché i servizi extra del sabato li abbiamo ancora in vita, non li abbiamo abbandonati. perché dobbiamo ancora valutare l’impatto della novità della settimana corta. Dovremo capire nelle prossime settimane quanti istituti scolastici in città e provincia hanno ancora bisogno di un servizio di trasporto extra e se invece possono affidarsi al servizio di linea. Dopo questa verifica noi potremmo eliminare alcuni servizi speciali e recuperare così autisti che oggi sono impegnati il sabato». Si perché la carenza di autisti è così grave che «i nostri servizi si stanno effettuando senza avere le riserve. Vuol dire che se esplode una epidemia di influenza, avremo problemi». E dire che Atv ha speso milioni di euro per pagare corsi e patenti ai nuovi autisti, e alcune decine di nuovi assunti sono arrivati, ma non sono sufficienti. «Abbiamo fatto tutto con risorse nostre, diciamo che ogni nuovo autista può esserci costato 20 mila euro e a questo va aggiunto che per l’aumento del contratto nazionale di lavoro e del contratto integrativo la retribuzione lorda annuale è cresciuta di 4 mila euro». Altro problema, la qualità del servizio offerto.

Intanto si investe nel parco autobus

«Il primo parametro, quello del sovraffollamento, non ha registrato gravi segnalazioni -prosegue Bettarello-. Per la qualità dei mezzi, negli ultimi 18 mesi ne sono arrivati altri 60 nuovi e continuiamo a investire nel rinnovo del parco. Infine, per quanto riguarda i ritardi, dobbiamo ricordare che le strade non le gestiamo noi e quindi non siamo responsabili di mercati, fiere, eventi, cantieri. Il dato di fatto è che il Comune di Verona ha aumentato le corsie preferenziali, altri invece no. E i ritardi abbassano la velocità commerciale e questo per noi è un costo maggiore. Tutte le tratte di accesso alla città al mattino sono in ritardo perché la congestione parte dalla cintura di Verona. Se poi pensiamo al lago dove il traffico scolastico si unisce a quello turistico registriamo ritardi di 30 minuti». Sulla sfondo c’è il tema della gara per il servizio pubblico, perché tutti questi fattori vanno a incidere sull’esito del bando. «Teniamo presente che la velocità commerciale è un parametro importante per le gare del trasporto. E in futuro le deviazioni e i ritardi verranno fatti pagare, anche alle amministrazioni comunali responsabili dei ritardi». Gara che le forze politiche vorrebbero con un lotto unico (urbano ed extraurbano per garantire una migliore gestione) ma che invece la Provincia continua a prevedere su due lotti. Ma se i vincitori dovessero essere diversi? Magari un lotto lo vince un’azienda pubblica e l’altro un colosso privato? Chi garantirà la sinergia e la gestione unificata? Le rotture di carico con passeggeri che arrivano dalla provincia e devono salire sui bus urbani? E i biglietti unificati? Forse non sarà un problema, però si deve aspettare il 2026 per saperne di più e capire i termini del bando di gara. Tenendo conto che ci sarà anche un terzo protagonista: la filovia che avrà una gestione propria. Un tema che sembra da esperti ma che poi alla fine toccherà tutti i veronesi nella loro scelta di mobilità.