Un bel servizio, ma è stato buttato via. Abbiamo provato a entrare con la nostra bici: se la lasci per un’oretta non conviene
Avete provato qualche volta ad andare in stazione Porta nuova in bici e aver bisogno di lasciarla al sicuro per mezz’ora o un paio d’ore? Vi siete mai chiesti perché il parcheggio bici in fondo a destra è vuoto, deserto, senza biciclette e senza ciclisti che vi entrano ed escono? Come mai tutte le bici sono addossate alle ringhiere e non nel bicipark esposte al pericolo di furti e vandalismi? La zona, si sa, non è certo delle più raccomandabili. Perché un servizio al cittadino deve essere, tanto per cambiare, un profitto per qualcuno altrimenti non va bene e non funziona. Ma chissà perché nelle altre città o all’estero invece funziona benissimo. Abbiamo provato infatti a entrare con la nostra bici per lasciarla al sicuro un’oretta, il tempo di salutare amici in partenza e accogliere altri in arrivo. Arrivati davanti al bici park la prima sorpresa. Non c’è personale. Se si vogliono informazioni ci si deve rivolgere alla reception del park auto interrato. Basta schiacciare un pulsante. Che c’entra il park auto interrato? C’entra perche così come il park auto anche il bici park adesso è in gestione Ferrovie dello Stato. E vicino all’ingresso c’è una macchinetta che accetta monete banconote e bancomat. Ma non rilascia biglietti orari o giornalieri. No, come spiega la voce dell’addetto alle informazioni, la macchinetta rilascia solo tessere di abbonamento. A partire da dieci euro. Più il costo dell’attivazione. Arrivi a spendere 15 euro. Poi vai a scalare per tutte le volte che lo usi. “Se deve lasciare la bici solo oggi per un’ora non le conviene ” ci dice gentilmente. La tariffa giornaliera, come riporta la tabella che pubblichiamo, non è più prevista: solo abbonamenti mensili. E così infatti il bici park è vuoto. Un bel servizio, intelligente, buttato via così. Funziona se c’è profitto per qualcuno. Quando vi parleranno di Verona città smart, furba e comoda e pratica ecco, pensate a questo.
Per il Bicipark una sonora bocciatura. Molte recensioni negative: si deve fare l’abbonamento e funziona solo per i pendolari
Era giusto un anno fa, luglio 2024 quando in grande spolvero le autorità inauguravano il passaggio di gestione del Bicipark della stazione di porta Nuova a Ferrovie. Presenti ovviamente l’assesore Tommaso Ferrari, la vicepresidente della Regione Elisa De Berti e il rappresentante di Fs Park Raffaele Ammendola. In quell’occasione venivano presentate le offerte per lasciare la bici al parcheggio dedicato ma erano ben diverse da quelle di oggi, perché nel corso di un anno sono state modificate. Un anno fa per esempio era possibile per un ciclista viaggiatore pendolare fare la tessera giornaliera e comunque non era previsto il biglietto orario ma solo l’abbonamento con tessera previa sottoscrizione di un contratto. Insomma, un abbonamento che andava bene per i pendolari, non per lasciare la bici qualche ora durante il giorno. Peccato però che lo stesso Ferrari dichiarava in quell’occasione che il bicipark sarebbe stato “al servizio non solo dei pendolari ma anche di visitatori e turisti che scelgono la bici come mezzo di spostamento”. Ma cosa se ne fanno di un abbonamento mensile o annuale i visitatori occasionali di Verona o ancor più i turisti? La stessa De Berti assicurava che “il prossimo step sarà attivarci con il Comune per mettere in atto politiche di promozione del servizio”. Bene, quali sono state queste promozioni: l’aumento dei costi e l’impossibilità di un ticket orario o giornaliero? Perché a Mestre funziona in modo diverso? Non è sempre la stessa Regione? A parole, tutti amici dei ciclisti e della bici, poi nella realtà di tutti i giorni le cose sono ben diverse. La conferma arriva dalle recensioni che si possono facilmente leggere a proposito del Bicipark. Quelle dell’ultimo anno in particolare sono una sonora bocciatura. Un utente abituale per esempio segnala che dal primo maggio 2024 le tariffe sono aumentate del 40 per cento mentre a Mestre il bicipark ha un costo giornaliero di 50 centesimi e 10 euro mensili contro i 14 (oggi 15) di quello di Verona. E quello di Verona non ha la possibilità del ticket giornaliero. Un altro utente ha lasciato la recensione quattro mesi fa bocciando il servizio. “Una volta con due euro si poteva lasciare in custodia la bici, ma da gennaio 2025, scrive questo utente, non si può più fare un ticket ma si deve fare l’abbonamento che va bene solo per i pendolari”. Gli utenti occasionali, come diceva appunto Ferrari, siano visitatori o turisti, devono lasciare la bici attaccata alle ringhiere sperando di ritrovare la sella, le ruote e le borse. “Alla faccia del green e della mobilità sostenibile”. Una utente ciclista poi, un mese fa scrive che proprio al bicipark le hanno rubato la bicicletta. Un’altra utente ha lasciato la recensione 11 mesi fa sfogandosi così: “Incredibile togliere la possibilità di parcheggiare la bici solo occasionalmente e offrire solo la possibilità di abbonamento mensile a 20 euro. Lasciare la bici in sicurezza a un costo contenuto accanto alla stazione sembrava troppo intelligente per essere vero. Siamo tornati indietro di 8 anni, decisione medievale”. Ultimo particolare: tutti questi utenti degli ultimi mesi hanno dato solo una stella perché darne zero non è possibile.. Per trovare recensioni positive si deve tornare indietro di due o tre anni. Ma Comune e Fiab sono al corrente di tutto questo? Cosa ne pensano? Ci si rende conto che quanto promesso un anno fa non è la realtà di oggi? MB