Biennale, parola-chiave: metamorfosi E’ un tema ricorrente nelle esperienze visive, dall’arte alla pubblicità e al design

Dopo tre anni di attesa, la Biennale Arte è ritornata a Venezia. Aperta fino al 27 novembre 2022, diretta da Roberto Cicutto e curata da Cecilia Alemani, prima donna italiana a rivestire questo ruolo, l’edizione numero 59 trae spunto dal libro surrealista “Il latte dei sogni”.
Il racconto, scritto dall’artista britannica Leonora Carrington e concepito per tranquillizzare i suoi figli prima del sonno, rappresenta il metaforico “latte” di storie fantastiche con il quale “nutrire” i sogni.
L’Esposizione Internazionale di Venezia, definita semplicemente “biennale” è un vero e proprio viaggio nel contemporaneo che noi veronesi, grazie alla vicinanza con la città lagunare, possiamo sperimentare in tempi relativamente brevi. Questo interessante contenitore di idee si sviluppa principalmente nell’esposizione centrale, suddivisa tra Arsenale e grandi spazi dei Giardini, ma coinvolge, con svariati eventi collaterali, l’intera città.
L’edizione 2022, registrando tutte le contraddizioni della stagione che stiamo vivendo, si propone come specchio di una società in crisi e di un’emergenza senza precedenti. Dopo il forzato blocco causato dalla pandemia e in conseguenza della tragica guerra esplosa nel cuore dell’Europa, il format dell’esposizione si è parzialmente rinnovato. La chiusura del padiglione russo e l’allestimento di una trincea di sacchi di sabbia, denominata “Piazza Ucraina”, ha cambiato la simbolica geografia dei padiglioni dedicati ai vari Stati.
La Biennale ci parla di una nuova concezione di umanità e suggerisce altri mondi possibili oltre al “semplicemente visibile con la razionalità”. L’arte surrealista, qui simboleggiata dall’artista Leonora Carrington, inspiratrice dell’esposizione e nota per la creazione di mondi e creature oniriche, ci chiede di andare oltre a ciò che l’occhio vede, immaginando una diversa realtà e un universo sognante, tangibile anche se non immediatamente
percepibile.
Le esperienze proposte dalla Biennale di quest’anno rispecchiano la complessità del nostro attuale momento storico, in bilico tra veglia e sogno, nel quale la realtà e l’immaginazione si propongono in relazione.
La narrazione che ne segue mette al centro le
trasformazioni dei corpi, le mutate relazioni tra individui e tecnologie, il legame in continuo cambiamento con la Terra che ci ospita.
“Metamorfosi” è la parola chiave che emerge dalla Biennale 2022, tema ricorrente nelle esperienze visive, dall’arte alla grafica, dalla pubblicità al design. Le metamorfosi espresse attraverso la progettazione visiva si legano ai cambiamenti culturali, sociali, tecnologici e si propongono, alla nostra percezione, con rielaborazioni di utilizzo delle luci, dei colori, delle
linee, delle forme.
Esprimersi con le progettualità visive richiede la capacità di riconoscere e modellare i mutamenti, in un dialogo tra diversità che, in questo particolare momento storico, ci invita a rimuovere i pregiudizi scardinando ruoli e stereotipi per aprire gli orizzonti a nuove visioni. Il magico mondo di Leonora Carrington rifiuta la ragione come unica guida e propone, grazie all’immaginazione, visioni costantemente reinventate e trasformate.

Chiara Antonioli