Bilancio, maratona a tempo di record. Tommasi: «Il modo migliore per poter mettere a terra fin da subito i nostri obiettivi»

E’ stato approvato, con 22 voti favorevoli, 9 contrari e 1 astenuto, il bilancio di previsione 2026 del Comune in quattro sedute, un tempo record. «Approviamo il bilancio entro fine anno – ha detto in chiusura di dibattito il sindaco Damiano Tommasi ringraziando gli uffici e i consiglieri per il risultato raggiunto -, in modo da poter mettere a terra fin da subito i nostri obiettivi». Esaurito l’esame degli emendamenti si e passati alle dichiarazioni di voto, Paolo Rossi, Luigi Pisa e Salvatore Papadia di Forza Italia, Federico Sboarina di Battiti, Barbara Tosi di Verona per Tosi, Nicolo Zavarise della Lega, Maria Fiore Adami di Fratelli d’Italia, Anna Bertaia di Lista Tosi Sindaco, Rosario Russo di Battiti hanno espresso la loro contrarieta all’approvazione del bilancio. Carla Padovani ha manifestato la propria astensione. Soddisfatto l’assessore al Bilancio: «Ho assistito a un dibattito in cui si e parlato di tutto tranne che del bilancio, ha replicato, Michele Bertucco che dovrebbe invece essere il vero terreno di confronto. Perche e nel bilancio che si misura la coerenza tra parole, promesse e scelte concrete. tema della sicurezza, e bene ricordare quanto affermato dall’ANCI dopo l’incontro con il ministro Piantedosi. Un’indicazione chiara, condivisa da sindaci di centrodestra e di centrosinistra: la sicurezza urbana e una priorita comune e si costruisce solo lavorando insieme, non scaricando le responsabilita sugli altri. Non ha senso dire che la colpa e dei sindaci di centrosinistra, tacendo sui problemi che esistono anche nelle citta governate dal centrodestra. I sindaci hanno detto con chiarezza di essere pronti a fare la propria parte, ma hanno anche spiegato che servono risorse adeguate, politiche di sicurezza urbana integrate e, soprattutto, un rafforzamento reale delle presenze delle forze dell’ordine sui territori. Da mesi il governo promette nuovi organici, promesse ribadite anche a Verona prima delle elezioni regionali, ma che ad oggi non si sono tradotte in arrivi concreti. Ho citato i dati sui tagli perche sono numeri che incidono pesantemente sulle scelte. Nove milioni di euro in meno su un bilancio con una spesa corrente di circa 370 milioni non sono una cifra trascurabile. E’ vero che finalmente nel novembre 2026, si chiudera l’annosa vicenda dell’operazione sui derivati. Un’operazione nata nel 2006 del valore di 256 milioni di euro rispetto alla quale si e riusciti a non subire perdite dal punto di vista economico. Per questo motivo 2026 la somma di spese correnti e in conto capitale aumenta dai sei, sette cento milioni di euro tipici del bilancio comunale ad oltre 930 milioni di euro. Una situazione che si verifichera solo 2026. Tornando ai tagli significano meno margine di manovra su settori fondamentali. Penso al sociale, che e in sofferenza in tutti i comuni, grandi e piccoli: famiglie sempre piu fragili, una popolazione anziana in crescita, giovani che vivono difficolta sempre piu evidenti. Su tutti questi ambiti, da ogni parte, viene chiesto di aumentare le risorse, non di ridurle. Lo stesso vale per l’emergenza abitativa. Dal 2023 e stato tolto al Comune di Verona un milione e ottocentomila euro su questo capitolo. Nonostante cio, questa amministrazione ha fatto una scelta politica chiara: investire risorse proprie, stanziando fondi per AGEC nel 2024 e nel 2025, per dare risposte a un’emergenza reale. Un’emergenza che riguarda non solo chi e senza fissa dimora, ma anche persone che lavorano, hanno famiglie, salari bassi o medio-bassi e non trovano un alloggio sul mercato privato». In risposta l’ex sindaco Federico Sboarina ha ribattuto che «quando si insiste cosi tanto su cio che manca, spesso e perche manca un progetto chiaro da raccontare. I tagli non sono una novita: chi amministra lo sa da sempre e dovrebbe partire da una visione, non dal lamento».