Bisogna ritrovare la voglia di lottare. L’appuntamento dell’Hellas è per le 20:45 al Bentegodi contro l’Atalanta di Palladino

hellas stadio udali Ph Renzo Udali©

Per Marco Pacione l’Atalanta rappresenta il primo amore e il primo amore non si scorda mai. «Sono arrivato a Bergamo giovanissimo – racconta – ad appena diciassette anni. A scoprirmi fu Pierluigi Pizzaballa, l’ex portiere non solo nerazzurro ma anche di Verona e Roma, allora responsabile del Settore Giovanile. Mi ero messo in mostra vincendo il campionato nazionale allievi dilettanti. A Bergamo ho trascorso un periodo meraviglioso con una promozione in Serie A e la salvezza l’anno successivo, senza dimenticare la partecipazione alla Coppa UEFA». Le sue prestazioni di alto livello con la maglia della Dea gli valsero la chiamata della Juventus. L’esperienza bianconera, tuttavia, durata solo una stagione, ha lasciato in lui un piccolo rammarico. «Cosa volete, il rammarico per qualcosa che non è andato come si voleva, c’è sempre, non solo nel calcio. Ci fu, purtroppo, quell’episodio sfortunato della partita con il Barcellona, dove sbagliai due gol. Sicuramente qualche tifoso non l’ha dimenticato. L’esperienza bianconera, comunque, fu per me molto positiva. Anche per quanto riguarda i risultati sottolinea vista la conquista di uno scudetto e di una Coppa Intercontinentale». Il destino, tuttavia, corse in suo aiuto facendolo arrivare a vestire la maglia dell’Hellas Verona. «Andai a Verona in cambio di Vignola che fece il percorso inverso. In gialloblù ho trascorso tre anni splendidi in una squadra forte. Abbiamo disputato tre ottimi campionati partecipando anche alla Coppa Uefa dove fummo eliminati ai quarti di finale dal Werder Brema. E in quegli anni sottolinea andavano in Europa le squadre classificate dal 2° al 4° posto nei vari campionati. Il livello qualitativo era veramente elevato». Ma veniamo ai giorni nostri e alla partita di sabato sera. «Per il Verona si tratta di una sfida molto delicata. I gialloblù ammette dispiaciuto – stanno attraversando un periodo difficile. Dopo un avvio positivo, dove hanno disputato delle buone prestazioni giocando da squadra, pur raccogliendo meno di quanto meritato, ora sono in evidente difficoltà. Anche nella partita con il Genoa sembrano aver perso lo spirito combattivo delle prime giornate. E per una squadra il cui livello qualitativo non è elevato, tale prerogativa non deve mai venire meno». Di fronte troveranno un’Atalanta che dall’arrivo di Palladino sembra aver ritrovato nuova linfa. Senza dimenticare che anche la cabala sembra giocare a loro favore. «I nerazzurri sono una formazione con valori importanti, sia qualitativi che caratteriali. Quest’anno, a differenza dei precedenti, hanno avuto un andamento un pizzico altalenante. Con Palladino, un tecnico a mio avviso bravo che fa giocare a calcio le sue squadre, sembrano aver ritrovato compattezza». Qualcuno spera che i tre incontri ravvicinati che disputeranno tra Coppa Italia, campionato e Champions, possano ”avvantaggiare” l’Hellas. «Probabilmente si ammette almeno sotto l’aspetto fisico». Quale può essere, allora, un suggerimento per Paolo Zanetti? «Zanetti è un buon allenatore. L’importante è ritrovare subito lo spirito di squadra e la voglia di lottare su ogni pallone fino al termine dei novanta minuti. E poi c’è il pubblico del Bentegodi, che conosco bene, che rappresenta sempre il dodicesimo uomo in campo, non facendo mai venir meno il proprio sostegno. L’importante è che i giocatori in grado di fare la differenza inizino a farla fino in fondo. Non dimentichiamo, infine, l’apporto che potrà dare il mercato di gennaio dove c’è Sean Sogliano, un direttore sportivo per il quale i risultati parlano da soli. Il raggiungimento della salvezza rappresenta una vera impresa sportiva ma mai dire mai».