In questo articolo vorrei riprendere il discorso sull’arte e gli artisti operanti sul territorio veronese in quel periodo che solitamente viene chiamati arte bizantina. Per capire le influenze nella zona veronese conviene richiamare alcune caratteristiche generali dell’arte bizantina. L’arte bizantina (dall’Impero Romano d’Oriente, fino circa al XIV-XV secolo) privilegia la decorazione a mosaico con l’uso dell’oro nei fondi, figure frontali, ieratiche, bidimensionali, simboliche più che realistiche differenziandosi in questo di molto dall’arte occidentale. Nell’architettura spesso la pianta è centrale o vi sono planimetrie che favoriscono la cupola, l’effetto spazio-sacro, la decorazione come «finestra verso il divino». Del resto questo è un concetto che ancora oggi permane nell’arte orientale a differenza di quella occidentale. Soprattutto in Italia settentrionale e orientale (es. Venezia, laguna, Sicilia) l’influsso bizantino è ben documentato: troviamo infatti mosaici, icone, decorazioni pittoriche. Quindi, anche se Verona non è fra i centri primari della produzione «bizantina pura», è ragionevole aspettarsi che vi siano tracce o influenze di questo linguaggio artistico specialmente in epoca romanica o gotica quando la tradizione bizantina tramite Venezia e i contatti poteva filtrare. La basilica di San Zeno a Verona è indicata come «opera nella quale più che altrove si scorge la mescolanza di stili che in quel periodo fecero di Verona un importante crocevia per il Nord Europa». Non è comunque indicato un nome specifico di artista bizantino operante , né una decorazione interamente riconosciuta come «bizantina» nel senso stretto. Occorre comunque segnalare che a Verona, nell’alto Medioevo, la decorazione figurata restava solo in rare enclavi bizantine» e i mosaici parietali veri e propri comparivano spesso solo nei secoli XI/XII. In Veneto e in Italia nord-orientale, l’influsso bizantino arriva attraverso la città di Venezia o la laguna più che direttamente da artisti bizantini «importati». Studi su Verona non riportano al momento una «scuola veronese bizantina» ben documentata per vari motivi. La definizione di «bizantino» può essere ampia: può indicare artisti provenienti dall’Impero bizantino, oppure semplicemente opere in stile bizantino o influenzate da esso. Le fonti storiche veronesi, tendono a parlare di «influsso bizantino» o «stile bizantino» piuttosto che di artisti iscritti a una vera e propria scuola bizantina arrivando a delle attribuzioni generiche («maestranza veronese affiancata a modelli veneziani/bizantini»), senza nomi precisi. Molte opere sono frammentarie o hanno subito restauri, rendendo difficile associare un artista specifico. Anche quando si parla di «scultura bizantina» o «pittura bizantina» a Verona, non troviamo nella bibliografia comune un «Maestro X bizantino a Verona» con ampia documentazione. Anche se non c’è un artista bizantino identificato, alcune opere di Verona mostrano influenze bizantine o tradizioni di arte sacra dove l’influsso è segnalato. Nella Basilica di San Zeno: la pala d’altare di Andrea Mantegna (1457-60) che usa un iconografia della Madonna in trono con Bambino secondo l’iconografia bizantina della Madonna vittoriosa». Frammenti o affreschi veronesi che «rappresentano modelli e stilemi tipici dei mosaicisti veneziani» (che a loro volta derivano dall’arte bizantina) nella provincia veronese. Non si può quindi ad oggi fare un censimento comune facilmente reperibile di «artisti bizantini a Verona» con nomi, date e opere chiaramente attribuite.



