Botte da orbi. S’infiamma la battaglia per Palazzo Barbieri Tra Borchia (Lega) e Flavio Tosi, un duello senza esclusione di colpi, dopo la presentazione di Vantini, in lista con l’ex sindaco. Le accuse, le repliche, che sottolineano un clima destinato a farsi sempre più “bollente”

S’infiamma la campagna elettorale, a suon di “botte e risposte”. Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati dal duello rusticano tra Borchia (Lega) e Flavio Tosi, dopo la presentazione come candidato di Federico Vantini.
“Le dichiarazioni di Borchia sono surreali e grossolanamente strumentali. Borchia non è credibile dal momento che l’unico partito sposato con la sinistra, dal 2018, è il suo, alleato prima con i 5 Stelle nel Governo Conte e oggi al Governo con gli stessi grillini, il PD e Renzi e il comunista Speranza”.
Così Flavio Tosi replica al leghista Borchia.
”L Lista Tosi non è un partito politico, ma una lista civica che ha al suo interno molti esponenti storicamente di destra e di centrodestra che non accettano lezioni da un Borchia qualunque. Accanto a loro in questi anni abbiamo accolto autorevoli esponenti del mondo civico, professionisti e imprenditori, con nessuna appartenenza ideologica o partitica. Borchia, inoltre, dimentica o finge di dimenticare che alle politiche del 2018 e alle ultime Regionali Tosi si è alleato con la coalizione di centrodestra di Zaia, che tutt’oggi sostiene convintamente in Regione Veneto. Borchia si rende conto che molti elettori della Lega sostengono convintamente Tosi, giustamente imbarazzati dalla scelta di piccolo cabotaggio del loro partito di appoggiare Sboarina per qualche carega in più”.
Ma cosa aveva detto il parlamentare della Lega? «Prendiamo atto che da oggi a Verona il centrosinistra esprime ufficialmente due candidati sindaci. Tosi, che si dichiara grottescamente di centrodestra, ha imbarcato Federico Vantini, pupillo di Renzi. Tosi dal 2015 si schiera sempre contro il governatore del Veneto, Luca Zaia: nelle regionali del ’15; nel 2016 quando Tosi fu frontman di Renzi al referendum istituzionale; nel ballottaggio del ’17 col tentativo di accordo col Pd. Tutti personalismi contro Verona e il centrodestra che i veronesi hanno sonoramente bocciato. Valori, aspettative ed elettorato di centrodestra non sono merce di scambio”.

L’Intervento Di Bertucco: “I renziani flirtano col passato”

“Dopo averci spiegato per anni quale fosse la vera “sinistra riformista” i renziani veronesi alla fine trovano posto nella forza politica più conservatrice del centrodestra veronese, attualmente impegnata a far dimenticare ai veronesi i 10 anni sprecati alla rincorsa di cimiteri verticali, trafori, lottizzazione delle aziende partecipate. Basteranno 5 anni di opposizione per riabilitare la figura di Tosi? Una cosa è sicura: ai renziani che hanno cambiato casacca non mancheranno le asfaltature visto che Tosi non comprende altra logica che quella del cemento e dell’asfalto”.