Brexit, cosa cambia per le imprese Il terzo mercato di Verona per l’export, diventa paese extracomunitario dal 2021

Brexit senza accordo. La tanto paventata ipotesi, è ormai vicina. Se ne è parlato in Camera di Commercio nel webinar organizzato per analizzare i cambiamenti che l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea imporrà alle imprese che commerciano con il Paese. Dal 1° gennaio 2021 cessa infatti la libera circolazione delle persone, delle merci e dei servizi prevista per i Paesi comunitari.
Per fare il punto sulle regole doganali, sulla gestione dei contratti in corso e sulle modalità di approccio al mercato per le imprese che vogliono iniziare ad operare nel Regno Unito, la Camera di Commercio ha invitato Carlo Cosentino, direttore dell’Ufficio delle Dogane di Verona e una serie di esperti di tax&legal, moderati da Giovanni Santosuosso dello Studio Legale Santosuosso Avvocati Lexcom, concludendo con un focus sull’etichettatura dei prodotti alimentari in Gran Bretagna.
Come ha sottolineato il dirigente area affari economici Camera di Commercio, Riccardo Borghero, aprendo l’incontro, “se prendiamo gli ultimi dati in momento pre-pandemico nel 2019, il Regno Unito si confermava per Verona un mercato molto importante, il terzo per export, 6,5% sul totale del commercio estero della provincia scaligera con il mondo.
Esportiamo il vino, primo prodotto, con un peso del 21,7% sul totale. E’ importante il settore dell’abbigliamento che segue con un peso del 10% sul dato complessivo delle esportazioni e anche quello dei macchinari. Inoltre i flussi turistici provenienti dal Regno Unito sono molto consistenti, è il terzo mercato per la provincia di Verona”.
Un flusso di merci importante che, oltre che dalla pandemia in corso, potrebbe essere ostacolato dai numerosi adempimenti cui le imprese veronesi dovranno far fronte. Gli operatori dovranno essere pronti al ripristino delle normali operazioni doganali per gli scambi con il Regno Unito ed anche alle regole per il movimento delle persone, seguendo le prime indicazioni fornite dalla breve guida della Commissione europea. Tutte le cessioni di merci dall’Italia al Regno Unito rappresenteranno, infatti, operazioni di esportazione (verso paese terzo – extra UE); sarà perciò necessario espletare formalità doganali a prescindere dalla negoziazione o meno di un accordo, come ha spiegato Enza Panico per conto dell’Agenzia delle Dogane.
Vari aspetti del business nel e con il Regno Unito, dal punto di vista contrattuale, fiscale e societario, sono stati esplorati, oltre che dall’avv. Santosuosso, da Piero Soteriou e dall’avv. Alessandro Gaglione, questi ultimi professionisti che operano da Londra. Si è valutata la possibile necessità di aprire una società con stato giuridico locale per le esportazioni. Si segnala anche una certa rigidità del sistema bancario per cui risultano complesse le procedure di apertura dei conti correnti.
Il webinar si è concluso con un excursus sulle regole di marcatura e commercializzazione dei prodotti alimentari rivolti al mercato britannico, compresi quelli biologici o soggetti a indicazione di origine. Il focus è stato svolto dalla dott.ssa Cristina Giovannini Luca, in rappresentanza del Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino, che, in convenzione con la maggior parte delle CdC italiane, compresa quella di Verona, gestisce il Portale Etichettatura e Sicurezza Prodotti, attraverso il quale le imprese possono porre, a diversi esperti, quesiti in materia di etichettatura e sicurezza di prodotti alimentari ed alcune categorie di prodotti non alimentari.