Cantieri filobus: si avvicina l’ora X. Una rivoluzione che durerà almeno un anno Dopo il Vinitaly si riaccenderanno le ruspe tra via Città di Nimes e la circonvallazione di Via Dal Cero. Il progetto prevede di unire i due sottopassi per realizzare un grande e unico tunnel e liberare spazio in superficie per il trasporto pubblico

Una rivoluzione che durerà almeno un anno. Si avvicina la fatidica data X per la ripresa dei cantieri del filobus e dopo Vinitaly, che andrà in scena dal 2 al 5 aprile, si riaccenderanno le ruspe tra via Città di Nimes e la circonvallazione di via Dal Cero. Qui infatti il progetto del filobus prevede di unire i due sottopassi per realizzare un unico grande tunnel e liberare spazio in superficie per il trasporto pubblico e il nuovo mezzo elettrico.Pertanto nella sede di Amt3, la società che funziona da stazione appaltante per realizzare il filobus, si susseguono i tavoli tecnici con le imprese per programmare i lavori e per mettere a punto la nuova viabilità che comporterà disagi per migliaia di automobilisti veronesi e per tutti quei pendolari e studenti che si servono del trasporto pubblico. Un tavolo tecnico a parte è stato aperto con Atv per ridisegnare le corse dei bus. Intanto però si cerca di capire come garantire lo scorrimento del traffico durante i lavori per i sottopassi. A breve partirà una campagna informativa, anticipa il presidente di Amt3 Giuseppe Mazza, con mappe e spiegazioni per preparare i veronesi all’impatto con il cantiere e imparare la nuova viabilità. La soluzione viabilistica che resterà in vigore per un anno, fino alla vigilia del Vinitaly 2024 prevede questo. Chi proviene da ponte San Francesco potrà a Porta Nuova svoltare a sinistra verso viale Piave e l’autostrada, oppure se dovrà dirigersi verso Borgo Milano dovrà piegare a destra e imboccare circonvallazione Oriani (quella dell’ex Zoo per capirci) che sarà trasformata in una strada a senso unico a due corsie fino a Porta Palio. Qui, se si vuole tornare indietro verso la stazione, si utilizzerà la rotonda esistente per imboccare via Dal Cero che sarà trasformata in un’arteria a due corsie a senso unico verso Porta Nuova e transitabile solo in superficie lungo il Camuzzoni. Questo anello a senso unico tra Porta Nuova e Porta Palio dovrebbe secondo i tecnici garantire al traffico di scorrere. Il problema, per gli automobilisti, sarà quello di raggiungere la stazione di Porta Nuova: secondo questa ipotesi si potrà andare in stazione solo da via Dal Cero, direzione verso Porta Nuova, tenendo la destra al bivio davanti all’ex Lux. Come avviene adesso. Non si potrà invece svoltare a sinistra da via Oriani verso la stazione. Via Città di Nimes, infatti, resterà percorribile ma solo dai mezzi pubblici per garantire agli autobus di Atv di andare e tornare dalla stazione. “Lo scavo del sottopasso”, spiega il presidente Giuseppe Mazza, “sarà previsto in due fasi, la parte a sinistra di via Città di Nimes e poi la parte a destra, in modo da garantire la transitabilità in superficie”. Non nasconde le sue preoccupazioni il presidente di Atv, massimo Bettarello, che ha già avuto modo di far presente al tavolo tecnico le esigenze del trasporto pubblico. “Il cantiere di via Città di Nimes porterà a una riduzione delle corsie e alla trasformazione della circonvallazione, con evidenti ripercussioni su traffico privato e trasporto pubblico. Sarà quindi assolutamente indispensabile che rispetto ad oggi venga ridotto il numero di auto in transito in circonvallazione: con i livelli di traffico attuali sarebbe il caos”. Un caos che il trasporto pubblico non può permettersi: “Dovrà esserci una forte spinta nei confronti degli automobilisti veronesi affinché utilizzino i parcheggi scambiatori della Fiera e dello Stadio, così da lasciar ferma l’auto e non ingolfare le strade interessate dai cantieri. Stiamo cercando di rivedere la rete delle corse dei bus ma è indispensabile che il piazzale della stazione di Porta Nuova non diventi un grande ingorgo perché da lì transitano centinaia di pullman dell’Atv: si bloccherebbe il trasporto urbano della città. Una paralisi che va evitata a tutti i costi”.