Caporalato nella Pianura Veronese L’opposizione: informare la Procura e l’ispettorato del lavoro

Era stato il sindaco di Cerea Marco Franzoni a lanciare l’allarme ricordando come nella Pianura Veronese sta emergendo l’esistenza di un sistema di caporalato che sarebbe gestito da cittadini nordafricani. Un fenomeno dunque preoccupante che il sindaco ha invitato a non sottovalutare.
A stretto giro di posta è arrivata la replica dei consiglieri comunali Alessia Rossignoli (capogruppo Lista Civica Alessia Rossignoli Sindaco), Paolino Bonfante (capogruppo Coccinella Cerea) e Paolo Bruschetta (consigliere Lista Civica Alessia Rossignoli Sindaco). che hanno annuciato la presentazione in un’interrogazione
per sapere quali iniziative ha messo in campo l’amministrazione comunale per supportare le autorità giudiziarie e per promuovere la cultura della legalità e della dignità del lavoro nei territori della Pianura.
“La denuncia dei sindaci di Cerea, Minerbe, Cologna Veneta e Concamarise – hanno detto – circa la diffusione del caporalato nella Pianura Veronese è un atto molto forte e positivo, se va nella direzione di stroncare il fenomeno che inquina la nostra economia e aumenta il degrado nei nostri centri urbani. Siamo sicuri, dunque, che oltre ad allertare la popolazione, i primi cittadini abbiano anche già fornito elementi utili agli organi giudiziari e amministrativi competenti, in primis la Procura della Repubblica e l’Ispettorato del lavoro. Allo stesso tempo – concludono – si pone il problema di fare emergere i rapporti di lavoro irregolari assicurando diritti e condizioni di lavoro e igienico sanitarie dignitose ai lavoratori e alle lavoratrici. Un compito, questo, nel quale vanno coinvolte anche le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, facendo leva sulle premialità e gli sconti di pena che la normativa vigente assicura a chi si macchia di questi delitti ma decide di aiutare la giustizia a smantellare le reti di sfruttamento e chi ne fruisce e le promuove.