Carattere e interlinea sbagliati: rabbia L’associazione forense contro un giudice di pace: “Così paga anche chi ha ragione”

CARLO NORDIO MINISTRO GIUSTIZIA

“Spese legali compensate per violazione dei criteri di forma e redazione degli atti giudiziari”. Ha deciso così un giudice di pace di Verona facendo valere le nuove regole che da agosto disciplinano la scrittura di atti giudiziari, richiamando in particolare gli articoli che fissano le dimensioni dei caratteri, dell’interlinea tra una riga e l’altra, e i margini; e l’articolo che prescrive l’attenzione alla sinteticità. Il provvedimento arriva da Verona ed è di un giudice di pace che ha accolto una richiesta di ingiunzione: un atto di una paginetta che però dà attuazione ad un ‘vincolo’ contro cui gli avvocati si erano scagliati duramente. Il tetto a parole e pagine degli atti giudiziari, nel giugno scorso, era stato contestato dall’Associazione Nazionale Forense che aveva definito la novità come “il punto più basso di una riforma del processo civile nata sotto una cattiva stella e che peggiora di giorno in giorno sotto gli occhi attoniti degli operatori del diritto”. E alla fine è successo. Il giudice di pace di Verona di fatto ha ritenuto che non fossero rispettati carattere e interlinea degli atti giudiziari in questione. E ha “compensato” le spese tra le parti in causa: che significa che ciascuno dei due contendenti deve pagare le proprie spese e chi ha avuto ragione non rientrerà delle spese legali sostenute per andare in causa. Di solito non funziona così: normalmente quando uno alla fine ha ragione, a pagare le spese legali anche per il ‘vincitore’ è la parte che soccombe. E quindi, al momento della sentenza, se uno ha ragione si vede rimborsare tutte le spese sostenute, come la parcella dell’avvocato, il ‘contributo unificato’, le spese per marche da bollo e notifiche, spese per i consulenti. Questa volta no, nessun rimborso. E questo per un atto compilato non a dovere rispetto alle nuove regole.
L’associazione forense, arrabbiata, ha chiesto l’intervento del guardasigilli Carlo Nordio.