Casa Cattolica a testa bassa ma si lavora al Piano Rimedi L’associazione chiede le dimissioni per tutelare la Compagnia

Indispensabile una netta rottura con il passato per tutelare il futuro della compagnia, dei collaboratori e il legame con il territorio.
È quello che chiedono i coordinatori di Casa Cattolica, la rete delle associazioni dei soci Cattolica Assicurazione, dei rappresentanti della politica, delle imprese, di amministratori locali e istituzioni del territorio che si sono riunite sotto un unico “tetto” per la salvaguardia della compagnia.
A questo punto ritengono indispensabili le immediate dimissioni di tutto il Cda e degli organi di controllo e l’avvio di una nuova fase di confronto con Generali e i principali azionisti.
Casa Cattolica, ritiene che le decine di migliaia di soci e piccoli azionisti che rappresentano circa il 50% del capitale in circolazione, i 1800 dipendenti, i 1400 agenti e il territorio storico di appartenenza, debbano avere un ruolo significativo nelle future scelte della compagnia, a partire dalla nomina del nuovo Cda e del nuovo piano di sviluppo.
Nel corso dei 125 di storia migliaia di soci -si legge in una nota-, anche in situazione peggiori, non si sono mai sottratti alle loro responsabilità e hanno sempre sostenuto il piano di sviluppo della società anche con onerosi aumenti di capitale.
La condizione però -dicono- deve essere la chiarezza e la trasparenza che “purtroppo è venuta mancare” nel corso degli anni. Per questo Casa Cattolica ha condiviso le contestazioni nelle recenti assemblee e anche nelle aule giudiziarie dell’operato del Per aprire immediatamente una nuova fase, Casa Cattolica si farà parte attiva nella creazione di un patto consultazione territoriale (alla stregua di quanto successo in altre primarie realtà finanziarie) per la partecipazione attiva nella prossima assemblea, al fine di condividere insieme a tutti i soci, la nuova governance e il nuovo piano di sviluppo della società.
Casa Cattolica fin da ora si dichiara favorevole a sostenere il nuovo corso ed essere parte attiva del rilancio della compagnia con i recenti soci e tutti i futuri partner industriali e finanziari che investiranno nella compagnia, a condizione che sia creato valore per i soci garantendo la vicinanza al territorio, il rispetto dei valori fondativi e garantiti i collaboratori.

CATTOLICA E IL PIANO DI RIMEDI
Dal canto suo il Consiglio di Amministrazione, che si era riunito sotto la presidenza di Paolo Bedoni, ha già cominciato ad esaminare i rilievi segnalati da IVASS nel rapporto ispettivo e nella relazione di Vigilanza, consegnati alla Società lo scorso 8 gennaio, e ha dato avvio ai lavori di redazione del piano di rimedi richiesto dall’Autorità, che sarà predisposto con tempestività e sotto la responsabilità dell’Amministratore Delegato, Carlo Ferraresi.
Nel frattempo è stata confermata la composizione ridotta del Comitato e ha individuato come presidente Eugenio Vanda, per assicurare la normale e trasparente funzionalità dell’organo.