«Scriviamolo al Sindaco: forse non è a conoscenza della drammatica situazione della viabilità in città», è l’invito del consigliere regionale Stefano Casali. «In molte ore della giornata afferma- Verona è paralizzata. Genitori non riescono a prendere i figli a scuola, persone non possono assistere gli anziani, lavoratori arrivano in ritardo agli appuntamenti. I lavori stradali andavano pianificati in estate. Oggi la situazione è inaccettabile sottolinea Casali – ed è incredibile che il sindaco non apra strade chiuse, non liberi varchi ZTL, non modifichi la viabilità di Ponte del Cimitero e di altri tratti strategici. Al contrario, continua a chiudere arterie fondamentali. Verona è diventata una trappola per topi». Secondo Casali, il sindaco potrebbe aver delegato tutto agli assessori e non rendersi conto della situazione: «Le situazioni emergenziali richiedono provvedimenti adeguati, semplici e immediati. Non possiamo pensare che il sindaco conosca davvero questa realtà: se ne fosse consapevole, sarebbe già intervenuto. Allora, forse è giusto aiutarlo. Scriviamogli, perché questa segnalazione riguarda una problematica che non può più essere ignorata» conclude Casali. Ma non è tutto: altre segnalazioni arrivano dai quartieri, come Chievo. Verona Domani con il capogruppo Paolo Rossi e il consigliere della terza circoscrizione Giuseppe Zanghi, attacca: «Stanno per concludersi i lavori della nuova pista ciclopedonale che collegherà la ciclabile del Biffis con quella che parte dalla diga del Chievo. Tuttavia, nonostante le numerose promesse puntualmente posticipate – la realtà è ben diversa: il cantiere, inaugurato nell’estate del 2023, è stato in seguito interrotto senza fornire spiegazioni ai cittadini. I lavori sono ripresi concretamente solo pochi mesi fa, ma fin dalle prime fasi, i disagi non sono mancati: la chiusura di alcune strade strategiche per il collegamento tra l’Alto Chievo e le zone limitrofe ha creato problemi immediati, ma purtroppo le difficoltà non si sono fermate alla sola fase di cantiere. A lavori (parzialmente) conclusi, sono emerse nuove criticità: riduzioni di carreggiate, modifiche alla circolazione e nuovi impianti semaforici che hanno aggravato la situazione, aumentando traffico e inquinamento». Durante un recente sopralluogo congiunto, Paolo Rossi, consigliere comunale di Verona Domani, e Giuseppe Zanghi «hanno potuto constatare personalmente la pericolosità della nuova configurazione stradale, in particolare per il restringimento della carreggiata, ora soggetta a doppio senso di marcia alternato regolato da un semaforo a chiamata. Una soluzione che, soprattutto nelle ore più congestionate, è destinata a creare notevoli disagi alla viabilità, con rallentamenti, code e maggiore esposizione al rischio di incidenti». E aggiungono: «Preoccupazione acuita anche dal fatto che nella zona si è già verificato un primo incidente. Nel frattempo, l’area del quartiere Chievo è praticamente paralizzata da una sequenza di cantieri aperti, con tempistiche di esecuzione quanto meno discutibili, soprattutto ora che le scuole stanno per riaprire e si avvicina la tradizionale Sagra del Ceo. Pur riconoscendo l’importanza di alcune opere necessarie per il ripristino di strade trascurate da troppo tempo Verona Domani denuncia una gestione che ha trasformato un intero quartiere in ostaggio di interventi mal pianificati, che hanno finito per aumentarne la pericolosità e ridurne la vivibilità». E ritorna l’accusa al Comune: «Serve un progetto che migliori la qualità della vita nei quartieri, e non un’impostazione ideologica cieca, che procede senza ascolto né confronto peggiorando la quotidianità di chi deve utilizzare l’auto».