Casette sull’acqua, frizzante o naturale ? Sono presenti in vari comuni del Garda e sono un vero toccasana per le tasche e per la salute. I dati degli ultimi anni

Spesso e volentieri sono le cose semplici e di pronta realizzazione a fare la differenza tra un Comune gardesano e l’altro. Lo scenario va dalla pulizia del paese all’arredo urbano, dalla cura dei fiori alle manifestazioni in programma. Ma se scaviamo più in profondità e andiamo a cercare qualcosa che possa “arricchire” i cittadini di un paese allora scopriamo che una delle formule vincenti è quella delle casette dell’acqua. Sono presenti in vari comuni del Lago di Garda e del suo entroterra e sono un vero toccasana per le tasche di molti cittadini. Ma non solo: garantiscono una significativa diminuzione di bottiglie di plastica in circolazione. Attualmente sono dieci le casette di Azienda Gardesana servizi (Ags) attive e dislocate a Peschiera (due), Bardolino, Garda, Torri (due), Pastrengo, Sant’Ambrogio (due) e Affi. In quest’ultimo caso è stata installata dallo stesso Co-mune. Ebbene per tutte, analizzando i dati degli ultimi tre anni, è in continuo aumento l’erogazione d’acqua che avviene grazie apposita tessera rilasciata dai singoli Comuni.
Un servizio quindi ben recepito dai residenti, ma anche turisti, se si pensa che complessivamente nel 2019 sono stati attinti alle casette, tra gasata e naturale, 1 milione 236mila 288 litri d’acqua. Da un punto di vista ambientale significa che l’anno scorso non sono state prodotte e im-messe nell’ambiente oltre 824mila bottiglie di plastica da 1,5 litri. Enorme l’impatto positivo per la minor produzione di CO2 in atmosfera. Oltre alla manutenzione degli impianti, l’acqua erogata dalle casette è sottoposta a vari trattamenti fisici: si parte da un processo di filtrazione prima grossolana poi più fine. Di seguito viene sottoposta a un ulteriore processo di disinfezione a lampade UV. Poi viene refrigerata, e nel caso sia gasata viene aggiunta di anidride carbonica. Conclude la disinfezione finale ad UV prima di essere erogata agli utenti. Per quanto riguarda le analisi, dall’acqua erogata, nell’arco dei dodici mesi e a scadenza regolare con intensificazione nei mesi estivi, vengono prelevati 90 campioni di acqua dalle casette AGS (oltre a quelli normalmente già realizzati sulle reti di distribuzione). In questi campioni vengono ricercati e analizzati centinaia di parametri tra microbiologici (es. coliformi totali, E.coli, Pseudomonas) e chimici (es. durezza, calcio, potassio, residuo fisso, sodio). I numeri delle casette dell’acqua parlano di un trend in ascesa, dopo una leggera flessione del 2018. Complessivamente due anni fa sono stati attinti alle casette, tra gasata e naturale, 1 milio-ne181mila 193 litri d’acqua. Meno rispetto al 2017 (1milione 221mila 904) e ancor meno se confrontati con il 2019: 1milione 236mila 288 litri. In tutte e dieci le cassette l’erogazione di acqua naturale è decisamente maggiore rispetto a quella frizzante e curiosando tra i dati forniti dal Ags emergono situazioni molto interessanti.