Caso Motta, ora Agec “vede’’ le carte Dopo il ribaltamento della sentenza in Appello si attende di conoscere le motivazioni

di Andrea Bertozzi

Dopo l’attacco frontale portato dall’ex sindaco Flavio Tosi non s è fatta attendere la replica di AGEC, che è giunta nelle redazioni con una nota dell’azienda.
AGEC, si legge nella nota, ha sempre operato nel rispetto della Legge e dei Contratti collettivi di lavoro. Mai ha agito per “penalizzare” i propri collaboratori. Anzi, ha regolarizzato in questi anni un centinaio di posizioni individuali trasformandole in contratti di lavoro a tempo indeterminato.
La consulenza sulla “riorganizzazione del personale” – affidata ad uno dei principali giuslavoristi italiani nell’assenza di specifiche professionalità interne – si è resa necessaria per risolvere i nodi creatisi in un decennio di relazioni corrette nello spirito della norma, ma con alcune lacune formali che sono state così regolarizzate. Si è evitato quindi, proprio grazie a questa consulenza esterna, di far vivere ai collaboratori di AGEC quanto accaduto in altri enti pubblici veronesi dove ai dipendenti è stato chiesto dalla Corte dei Conti di restituire il salario accessorio incassato negli anni nell’assenza di una perfetta cornice formale.
La problematica riguarda il trasferimento avvenuto nel corso dell’ anno 2009 – nel dettaglio – di 385 collaboratori, di cui n. 20 farmacisti e n. 365 operatori del servizio ristorazione scolastica e servizi ausiliari, dei quali n. 320 già a tempo indeterminato e n. 45 operatori con rapporto di lavoro a tempo determinato ed, al tempo, in corso di stabilizzazione in esecuzione dell’”Accordo di concertazione per il trasferimento/conferimento del servizio di produzione e somministrazione pasti – Refezione scolastica e servizi ausiliari scolastici”, sottoscritto in data 27/10/2009
La consulenza – già terminata – ha consentito la corretta costituzione di un Fondo in bilancio per il salario accessorio che risulta fra l’altro maggiormente capiente rispetto alle risorse messe a disposizione in passato e che risulta superiore persino a quanto previsto quando il personale, al tempo, lavorava nell’amministrazione comunale.
AGEC ha di propria iniziativa presentato una piattaforma contrattuale ed un sistema di misurazione e valutazione della performance, ma senza il lavoro sul pregresso della contrattazione e la costituzione del Fondo stesso l’azienda non avrebbe potuto nei prossimi anni erogare alcuna premialità, alcuna indennità ed alcuna progressione economica.
Relativamente alla manutenzione del patrimonio immobiliare: AGEC ha nel triennio 2021-2023 messo a bilancio circa 14 milioni€ per riatti degli alloggi, riqualificazioni energetiche, coperture facciate ed impianti termici partecipando con successo a diversi bandi nazionali per la qualità dell’abitare. Gli investimenti per il patrimonio immobiliare rappresentano il 56% degli investimenti complessivi che AGEC realizzerà nel triennio. Va considerato che l’investimento stesso per l’acquisizione delle Case Azzolini risponde alla necessità di mettere in sicurezza diverse decine di famiglie veronesi dotandole finalmente di alloggi risanati.
Le ultime righe della nota riguardano la controversia legale con la dottoressa Maria Cristina Motta, già direttore generale di AGEC.
L’azienda è in attesa di conoscere le motivazioni della recente sentenza d’appello – che ha rovesciato un precedente giudizio di primo grado – al fine di valutare ulteriori azioni.
Il rischio per AGEC, dopo che è stato dichiarato illegittimo il licenziamento dalla Corte d’appello sezione lavoro, è quello della richiesta di un pesante risarcimento danni.