CATTOLICA MACINA UTILE Quello consolidato è di 93 milioni, mentre quello netto è di 76 (+25,2%). Perdura la riduzione della raccolta Vita conseguente ai rapporti con BPVI. Paolo Bedoni: in linea con le aspettative

Raccolta premi complessiva di 4.759 milioni (-15,2% rispetto al 31 dicembre 2015)alla quale concorrono i premi danni del lavoro diretto con 1.973 milioni di euro (- 2,8%) e i premi vita con 2.771 milioni (-22,3%). L’utile netto consolidato è pari a 93 milioni (+14,4% rispetto al 31 dicembre 2015) e l’utile netto di gruppo è di 76 milioni (+25,2%). Il combined ratio1 è pari a 93,2%. Il margine di solvibilità consolidato Solvency II è pari a 1,92 volte il minimo rego­la­mentare. Sono questi i principali dati del Bilancio Conso­lidato al 31 dicembre 2016 approvato dal Cda di Cattolica Assi­curazioni riunitosi a Verona sotto la presidenza di Paolo Be­doni. Il ­Con­­siglio, in considerazione della redditività ottenuta, propone all’assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,35 euro per azione.”I positivi dati di bilancio del 2016”, ha detto Bedoni, “sono in linea con le nostre aspettative e sono la pie­na conferma della capacità del Gruppo di proseguire nel percorso di redditività e di crescita governata, in un contesto di mercato in cui gravi criticità di carattere strutturale continuano a condizionare le possibilità di rilancio del sistema Italia”. Al 31 dicembre 2016 il patrimonio netto consolidato è pari a 2.114 milioni (2.159 milioni al 31 dicembre 2015). Per l’ad Giovan Battista Mazzucchelli,  “la conferma della capacità di generare redditività in linea con gli obiettivi di consolidamento del Gruppo è certamente il dato più significativo che emerge dai risultati di un bilancio che, tra l’altro, si mette alle spalle il peso e l’incidenza delle rilevanti svalutazioni delle partecipazioni bancarie che nel frattempo si sono rese necessarie”. Per l’esercizio in corso si confermano, al momento e fatti salvi eventi straordinari, gli andamenti rilevati negli ultimi mesi che presentano ancora una forte competitività sui prezzi nei rami danni e la perdurante riduzione della raccolta vita conseguente ai rapporti con BPVI, oltre all’elevata volatilità nei mercati finanziari e bassi tassi di interesse.