Cattolica: tutelare gli ex soci Boscaini: “Chi ha investito si ritrova con un pugno di mosche”

“Auspico che lei sottosegretario, con il Ministro e il Governo possiate farvi portavoce della vicenda Cattolica. Il caso, come dice lei, è delicato, ma ricordo che ci sono gli ex soci, anche impiegati e operai, che hanno investito i loro risparmi e oggi si trovano col classico pugno di mosche”. A dirlo in aula, rivolta al sottosegretario Durigon, la deputata di Forza Italia Paola Boscaini, a seguito della risposta del Ministero delle Imprese e del Made in Italy alla sua precedente interpellanza, che chiedeva chiarimenti sulla vicenda Ivass-Cattolica, dopo l’annullamento sancito dal Consiglio di Stato delle sanzioni del 2023 di Ivass agli ex amministratori della compagnia assicurativa. “La mala gestio era presunta, le accuse di Ivass sono state smontate, ma intanto gli ex soci hanno subito un danno”, scriveva Boscaini, che nell’interpellanza chiedeva anche il rafforzamento delle competenze assicurative di Ivass e l’operatività del Fondo di Garanzia Assicurativo dei Rami Vita istituito con la legge di Bilancio 2024. Il ministro ha risposto che il Governo sta seguendo la vicenda e che la sentenza del Consiglio di Stato “deve costituire vincolo per le nuove valutazioni di Ivass, in modo che il potere di vigilanza sia esercitato in modo proporzionato e ragionevole”. Boscaini in aula, nella controreplica, ha messo in rilievo la situazione degli ex soci investitori, che devono essere tutelati: “I rilievi mossi da Ivass alla compagnia fecero crollare il titolo in Borsa – ha ricordato la parlamentare – ma dopo l’annullamento parziale da parte del Consiglio di Stato delle sanzioni, e quindi con le accuse di mala gestione smontate, vedremo se Ivass nella revisione del caso intenda confermare, in tutto o in parte, le sanzioni, oppure annullarle. In questo caso però i soci potrebbero costituirsi parte civile: loro, infatti, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, si chiedono se effettivamente c’erano o non c’erano i problemi di gestione che hanno causato il delisting e la svendita della compagnia a Generali”. Proprio su quel calo del titolo, Boscaini ha confermato la sua perplessità: “Gli ispettori di Ivass sono professionisti competenti, quindi risulta strano che durante le ispezioni abbiano trovato tutte queste anomalie che hanno fatto scendere il titolo da più di 20 euro a poco più di 7 euro, per poi aver fatto un concambio a 6,75”. Boscaini, dunque, ha condiviso in aula una riflessione sul ruolo di Ivass “che deve davvero essere un ente di vigilanza autonomo”. Soprattutto, ha rimarcato la deputata, “vanno rafforzare le sue competenze e le sue professionalità assicurative perché banca e assicurazione non sono la stessa cosa”.