Cercasi serietà – di Raffaele Tomelleri Sorprendono i “giochetti”,le “finte”,le frasi fatte: è l’ora di pensare da “grandi”

Fumata nera, ma non è una grossa novità. Fumata nera per il nuovoPresidente, ma anche, diciamolo, per tutta una serie di “giochetti”, che non fanno onore alla politica. Quella con la P maiuscola. Quella che impone (o dovrebbe farlo) serietà, coerenza, rispetto, sensibilità.
Qui sembra davvero, a volte, che l’elezione del Presidente della Repubblica, la carica più alta dello Stato, sia arrivata per caso. All’improvviso. “Toh, dobbiamo scegliere il presidente, lo sapevi?” Ma come, sono 7 anni che sapete, che fate, giocate a nascondino? Ci prendete in giro? Ma dai, finiamola…
Eppure è così, almeno a giudicare dalle “mosse tattiche”, “io mi astengo per vedere che fai tu”, dalle “finte”, dai nomi “bruciati”. Qui si scottano un po’ tutti, mica solo noi che stiamo ad aspettare… Diciamo la verità: cominciamo a fare le cose seriamente…

Già era cominciata maluccio, con l’idea balzana di candidare Silvio Berlusconi. Dite la verità: ci avete mai creduto? Ma davvero qualcuno nel centrodestra (o anche fuori) pensava che Belusconi fosse quel candidato di “alto profilo”, di “grande autorevolezza” che serve all’Italia?
Ma sta continuando anche peggio. Con quel balletto stucchevole e per niente divertente, delle frasi fatte, dei luoghi comuni in cui ci si rifugia per mettere assieme una fila di parole senza dire niente.
“Non accettiamo veti, dobbiamo scegliere un nome condiviso, di altissimo profilo”. Ma scusate, politici di alto livello, ci stupiremmo esattamente del contrario. Ci stupiremmo se ci veniste a raccontare che cercate una figura di “basso profilo”. Che senso ha, dire questo?
E ancora: siccome si sapeva da almeno 7 anni che a gennaio 2022 avreste scelto il nuovo Presidente della Repubblica, era proprio impossibile pensarci prima? Perchè arrivare così “impreparati” all’esame più nobile che attiene al vostro ruolo, lascia davvero sconcertati. E’ come lo studente che arriva all’esame di matirità e dice alla Commissione: “Scusate, non ho avuto il tempo”. Ma dai, a chi la volete raccontare?
E stupisce pure questa apparente serietà nelle dichiarazioni. Tutte esattamente uguali, da destra o da sinistra. “Nessuno deve mettere veti” dice Salvini, con l’aria solenne. E Letta, dall’altra parte: “Se qualcuno mette veri, non ci stiamo”. Avanti. E ancora non si capisce come si debbano bruciare nomi “inutili”, soltanti per presentarli. Che senso ha indicare Letizia Moratti come candidato di altissimo profilo? Grande rispetto, sia chiaro, per Letizia Moratti, la sua storia, la sua famiglia. Ma qualcuno ci ha mai pensato per davvero? E perchè, altra domanda, quando esce il nome di Elisabetta Belloni, tutti alzano la soglia d’attenzione? Forse perchè è, per davvero, un candidato autorevole? Perchè, la cosa strana è questa: l’autorevolezza non è soggettiva, anzi. L’autorevolezza è oggettiva, la riconoscono tutti. Com’è autorevole il nome di Mario Draghi, sia chiaro. Sul quale, c’è una domanda che gira in testa, alla quale non troviamo risposta. Se è il migliore, il più autorevole, esponente che l’Italia possa mettere in campo, ma perchè tenerlo in panchina? Con motivazioni più o meno credibili, sia chiaro. Insomma, davvero pensate che chi vi guarda non sia in grado di giudicare? Davvero non pensate sia il momento di essere seri, credibili, coerenti? Pensateci…

R.Tom.