Cerea è sempre più “cardioprotetta”. L’iniziativa dell’amministrazione comunale per la sicurezza Installati altri 3 defibrillatori al Municipio, in piazza Aselogna e in piazza Cherubine

La città di Cerea investe nella prevenzione. Il Comune ha acquistato e installato nei giorni scorsi altri tre defibrillatori, per un costo di 11mila euro, con l’obiettivo di consentire l’intervento immediato in caso di arresto cardiaco. I luoghi individuati sono l’ingresso del municipio, piazza Aselogna e piazza Cherubine. Salgono così a 18 gli apparecchi installati nelle zone più frequentate dai cittadini, tra cui le palestre e gli impianti sportivi.
“I defibrillatori si inseriscono in un progetto più ampio, chiamato “Città cardioprotetta”, che prevede anche la formazione all’utilizzo di questo preziosi apparecchi – spiega il sindaco Marco Franzoni -. A breve organizzeremo dei corsi in collaborazione con la Croce Rossa Basso Veronese, che ha sede a Cerea. L’obiettivo è avere sul nostro territorio quante più persone possibili che sappiano usare i defibrillatori. Si tratta di un segno di grande civiltà, per diffondere la cultura della prevenzione a partire dai giovani e dagli sportivi”.
Il primo cittadino sottolinea: “Ci auguriamo che questa iniziativa smuova le coscienze, affinché anche altri privati investano nella sponsorizzazione per l’acquisto di questi importanti apparecchi. Ringrazio di cuore chi invece si è già adoperato affinché questo progetto potesse partire negli anni scorsi”.
Il presidente del Consiglio comunale Marco Modenese, che ha seguito da vicino l’iniziativa, spiega che i defibrillatori “sono segnalati in paese attraverso dei cartelli con le scritte Città di Cerea e DAE in bianco su sfondo verde. In collaborazione con la ditta Lab01 sono stati collocati sul pannello che indica la presenza dell’apparecchio e in cui sono presenti le istruzioni necessarie per avviare la cosiddetta “catena della sopravvivenza”, che prevede la rianimazione cardiopolmonare e il successivo utilizzo il dispositivo che, attraverso gli elettrodi apposti sul torace del paziente, rileva l’effettiva necessità di impiego”. Modenese conclude: “Non ci vogliamo fermare qui. L’obiettivo è rendere sempre più capillare la presenza di queste fondamentali apparecchi”.