Chievo, non solo Vignato L’esordio di Zuelli a Pordenone è la dimostrazione della ritrovata vena del vivaio Prima di lui Bertagnoli e Rovaglia. E tanti altri che giocano oggi tra serie A, B, C.

L’esordio di Zuelli, domenica a Pordenone, è l’ennesimo segnale. Il vivaio del Chievo ha ripreso a funzionare e sforna talenti come non succedeva da anni. Il più forte, senza dubbio, si chiama Emanuel Vignato, già nel mitino delle grandi, giù ceduto al Bologna dove andrà a fine stagione. Vignato è della “covata” dei De Paoli, dei Kijine, anche se più giovane. Gente che è partita dal Chievo e che adesso gioca stabilmente in A e B. Una panoramica interessante, che vale la pena analizzare.

PORTIERI: nel Verona c’è Silvestri, che dal Chievo era passato, prima di Cagliari e Leeds. Nel Brescia c’è Alfonso, già promessa ai tempi di Marchegiani. E alla Juve Stabia ecco Provedel, che qualche settimana fa ha pure segnato di testa un gol decisivo.

DIFENSORI: De Paoli è alla Samp, ma in giro ci sono altre “vecchie” conoscenze. Brighenti al Frosinone, Rigione è oggi al Chievo, Benedetti è al Cittadella.

CENTROCAMPISTI: Kijine è sulla rampa di lancio. Lo ha preso la Lazio, lo ha girato alla Salernitana dove sta facendo molto bene. Leris è alla Samp, ma non gioca quasi mai. Juwara è al Bologna, dove ha già giocato un paio di spezzoni. Bertagnoli è passato alla Fermana, Zuelli è l’ultino della covata.

ATTACCANTI: il più famoso è Farias, al Lecce. Il più giovane è Rovaglia che ha già debuttato a sua volta. Senza contare che in C stanno maturando anche i Confente, i Danieli… Insomma, “eppur si muove”. Il Chievo è già nel futuro…