«II 2026 rischia di essere l’anno dell’apocalisse per la mobilità cittadina». Non vanno giù morbidi forzisti e tosiani nei confronti delle condizioni del traffico cittadino e della politica di Palazzo Barbieri «tutta contro le auto e i veronesi che sono costretti a utilizzare il mezzo privato». A sparare a palle incatenate contro l’assessore Ferrari sono il consigliere regionale Alberto Bozza e i consiglieri comunali Luigi Pisa e Salvatore Papadia. «Dobbiamo venire a sapere dai giornali che il Comune vuole istituire sensi unici e piste ciclabili sui lungadige senza che vi sia stato mai alcun confronto con le forze politiche, le associazioni, le categorie economiche, i cittadini», affermano. «Invito l’assessore Ferrari a farsi un giro nel traffico cittadino al mattino nel tardo pomeriggio: la città è bloccata», afferma Pisa. «ben vengano le opere pubbliche, ma il problema -sostiene Bozza è che i cantieri non sono stati coordinati e programmati per cui la situazione è impazzita. In mezzo a tanti lavori scoordinati tra loro, i veronesi sono costretti a utilizzare il mezzo privato e nei prossimi mesi sarà peggio: ci saranno nuove ciclabili, sensi unici nuovi e arriverà la filovia: la città non è pronta con parcheggi e servizi per consentire ai veronesi di andare in autobus o in bicicletta». Proposte? «Innanzi tutto aprire la Ztl, per alleggerire la pressione del traffico», afferma Pisa. Ma c’è anche una seria questione di viabilità legata alla parziale utilità dei ponti e ai nuovi divieti. Ponte Aleardi, davanti al Cimitero, non è utilizzabile in uscita dalla città, perché riservato agli autobus. E’ un’importante valvola di sfogo per chi deve andare verso nord est e verso est che è stata chiusa. L’automobilista deve andare a prendere ponte San Francesco e incolon- narsi in lungadige Galtarossa con un giro dell’oca. Oppure percorre stradone San Fermo per passare su ponte Navi, ponte diventato quasi inutile perché via XX Settembre è chiusa per lavori. Quindi si è costretti a svoltare a destra in lungadige Porta Vittoria O lungadige Pasetto e tornare all’incrocio del Cimitero con imbottigliamento continuo. Altrimenti si va su Ponte Nuovo, l’unico agibile per uscire dal centro città, solo che è sempre intasato: via Carducci è tutta in coda, via Volta con la galleria pure. Un ponte solo è un po’ poco… «Per questo chiediamo – proseguono Papadia e Pisa- che venga riaperto alle auto, almeno in alcuni orari, ponte Aleardi per consentire l’uscita dalla città». A questa situazione attuale si aggiungeranno «i nuovi sensi unici previsti per le ciclabili sui lungadige di cui siamo venuti a conoscenza grazie alla Fiab. Saranno pronte nel 2026 quando entrerà in funzione la filovia. Un delirio. Basti pensare a cosa è accaduto a Chievo con la nuova ciclabile che è stata progettata cosi male da portare alla installazione di un semaforo per il senso unico alternato sotto il passaggio ferroviario. Ci sono code a tutte le ore. E la ciclabile di Parona che arriverà a ponte Garibaldi prevede viale Nino Bixio a senso unico quando la strada è larga e i marciapiedi pure». «Per questo -concludono Bozza, Pisa e Papadia- lanciamo un forte appello: fermatevi subito e apritevi al confronto. E non pensate di chiudere totalmente piazza Bra perché sarà il caos».
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