Comitato no filobus: “territorio ferito”. La rabbia scoppiata dopo il taglio degli alberi Inviato un dossier alla presidenza del consiglio. “Non diventiamo come Lecce”

“Il progetto filobus di Verona ci sembra obsoleto, invasivo e non rispondente a requisiti di miglioramento da quello attuale, non giustifica il costo dell’opera e una volta terminato lascerà una profonda ferita sul territorio anche da un punto di vista ambientale e sulle attività economica dei quartieri”. E’ quanto sostengono i comitati “No filobus”, che hanno inviato alla presidenza del consiglio e ai ministeri interessati un dossier nel quale sono raccolte tutte le perplessità e le preoccupazioni per il futuro. Temono che Verona diventi come Lecce, l’unica città italiana a dotarsi in tempi recenti di un sistema filobus e dove viene considerato come “un danno permanente per la città”. La priorità della Comunità veronese, si legge in una nota, non é spendere a tutti i costi i soldi pubblici assegnati, ma trasformare questi finanziamenti in servizi che migliorino la qualità della vita La rabbia, lo ricordiamo, è cominciata con il taglio degli alberi.