Compago e Agsm-Aim: avanti, ma non è strategica Il Pd fa quadrato attorno al presidente Testa: “Grande lavoro di trasparenza. Ora acquisto a prezzi bassi o si lasci perdere”

foto Martin

La svolta sembra essere definitiva sul caso Compago-Agsm, dopo che il consiglio di amministrazione dell’azienda multiutility ha deciso che si possono riprendere le trattativa per l’acquisto della società milanese, sempre che la si consideri ancora strategica per il business. Il cda di Agsm Aim infatti ha ascoltato la relazione di Banca Intermonte relativamente alla valutazione aggiornata dell’operazione Compago, che risente del cambiamento del mercato del gas , la richiesta di garanzie da parte di chi le materie prime vende, il conseguente appesantimento della situazione finanziaria legato alle due ragioni precedenti, con un naturale abbassamento della valutazione complessiva della società. Su questa base Agsm Aim potrebbe riprendere la trattativa per l’acquisto della società che potrebbe essere in una percentuale superiore al 35% originariamente previsto. Tuttavia, dice il cda, pendendo un contenzioso con i connessi rischi nel caso di azioni legali da parte di Compago, Agsm Aim ha deciso di effettuare anche un approfondimento legale per decidere su come procedere. In questo senso, il CdA ha dato mandato al Presidente ed al Vicepresidente di individuare il legale cui rivolgersi e il tema sarà affrontato con i due sindaci di Verona e Vicenza nell’assemblea di lunedì prossimo. I segretari del Pd veronese, Alessia Rotta (cittadino) e Franco Bonfante (provinciale) hanno fatto quadrato attorno alla linea di condotta del presidente Federico Testa. “E’ stata rimarcata con grande trasparenza la discontinuità rispetto alla precedente governance”, ha sottolineato Rotta “ed è stata fatta piena luce su una vicenda che rischiava di compromettere la buona gestione dell’azienda”. Come si ricorderà, il precedente cda aveva portato avanti l’ipotesi dell’acquisizione del 35% insieme con l’ad Stefano Quaglino, salvo poi fermare tutto per pressioni soprattutto della componente vicentina, con un rimpallo di responsabilità tra cda e ad sui valori della società da acquistare. “Ora si tratta di capire se sia possibile arrivare a un accordo per un prezzo di acquisizione più basso in linea con le perizie”, aggiunge Rotta, “oppure risolvere la questione e proseguire su altre strategie industriali”. Secondo il Pd infatti l’operazione Compago può anche andare avanti se i valori saranno vantaggiosi, “ma non è strategica per Agsm-Aim”, sottolinea il segretario provinciale Franco Bonfante. “L’operazione non convince non tanto per il valore fluttuante della società che ha dimostrato come non fosse un grande affare comperarla, ma il tema è un altro: è davvero strategica? Secondo noi no. Sarebbe meglio chiudere qui la vicenda”. C’è il rischio però di aprire un contenzioso, Compago potrebbe chiedere risarcimenti. “In questo caso sarebbe necessario programmare un’azione di responsabiltà nei confronti di quei componenti del precedente cda che a conoscenza delle criticità insite nell’operazione, non hanno fatto quanto potevano per evitare conseguenze dannose”. I rapporti tra Agsm-Aim e Compago proseguono con contatti legali per arrivare a una soluzione condivisa che escluda contenziosi. E la dote di Compago potrebbe portare ad Agsm-Aim almeno 150 mila clienti.