Con “Io sono il bianco del nero” lo spazio è investito dalla luce

Oggi sabato 21 settembre alle 21 la compagnia Susanna Beltrami porta al Teatro Camploy IO SONO IL BIANCO DEL NERO, un viaggio onirico popolato da una folla di ricordi immortali, dove il colore bianco trasforma e tinge ogni cosa e lo spazio viene investito da un’improvvisa luce intima. Lo spettacolo di danza è inserito nel cartellone dell’Estate Teatrale Veronese. L’intimità sarà il tema dominante di questa creazione di Susanna Beltrami, una piece ‘site specific’ in cui è forte il richiamo all’opera The Waste Land – La terra desolata del poeta anglo-americano T.S.E­liot. Ciò che accomuna La terra desolata e Io sono il Bianco del Nero è il loro assumere la configurazione di un mosaico. Le due opere, infatti, non restituiscono un solo e unico punto di vista, ma una peculiare chiave di lettura che segue infinite strade possibili, a seconda della personale e intima interpretazione. In particolare, la pluralità dei punti di vista nel poema di Eliot si concretizza non solo nell’alternanza di diversi personaggi all’interno dei cinque movimenti che lo compongono, ma anche nelle disparate citazioni di opere letterarie e artistiche, come i versi di Dante, Baudelaire, Ovidio e Wagner. Allo stesso modo, in Io sono il Bianco del Nero, lo spettatore, pur trovandosi in un unico grande spazio, fa esperienza di tutti i luoghi dell’intimità, senza pareti divisorie, l’uno confuso nell’altro, l’uno che rimanda all’altro, l’uno contaminato dall’altro.