Con tre compositori e due strumenti Il violoncello di Cecilia Radic e il pianoforte del direttore artistico Roberto Pegoraro

Torna nel capoluogo scaligero, dopo il successo di numerosi appuntamenti in provincia, il Verona Piano Festival, cartellone che porta alcuni tra i più grandi musicisti a livello internazionale nei più rappresentativi luoghi dell’arte e della cultura del territorio veronese, dalle chiese ai palazzi storici, alle sontuose ville della provincia scaligera. Martedì 15 luglio, alle 21, si torna in Sala Maffeiana con «Due strumenti, una voce», programma che celebra tre grandi compositori, tutti dell’ottocento musicale tedesco. Protagonisti il violoncello di Cecilia Radic e il pianoforte di Roberto Pegoraro, direttore artistico del festival. Si inizia con la grazia della Sonata in la minore di Reinecke, poco nota al grande pubblico, ma ricca di melodie fascinose. A seguire, i Fantasiestücke di Schumann, che dipingono in modo vivido il mondo interiore dell’autore. Appartengono a uno dei suoi periodi più fecondi ed erano destinate a un consumo privato, quella Hausmusik, quel piacere di far musica insieme, parte integrante della vita musicale del tempo. Il concerto si chiude con la prima delle due Sonate che Brahms dedica a questa formazione, sollecitato da un amico violoncellista.