Consorzio Zai, 70 anni e non sentirli. Una storia che prende l’avvio dal ‘500 Presentato il libro che racconta il cambiamento della città e l'importanza dell'Ente. Con i contributi di Gasparato, Ferrai, Demo, Cella, De Mori, Zago, Bullado e Russo

Foto di Renzo Udali

In occasione del settantesimo anno della sua istituzione, il Consorzio ZAI in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona ha promosso uno studio approfondito sulla sua storia, con l’obiettivo di far conoscere ad un pubblico vasto, non necessariamente specialistico la nascita, l’evoluzione e la realtà attuale del Consorzio nelle sue diverse attività.
L’istituzione è radicata da decenni nella città e il suo ruolo è stato fondamentale per lo sviluppo agricolo, industriale e commerciale di Verona. Si è quindi pensato di realizzare un libro che colmasse una lacuna storiografica e ripercorresse la storia del Consorzio ZAI nel suo lungo percorso cercando di cogliere alcuni elementi di continuità con la storia della città e del territorio.
Il volume dal titolo: “Un territorio in crescita. Il consorzio ZAI e lo sviluppo di Verona 1948-2018” si propone, quindi, di illustrare il ruolo svolto dal Consorzio ZAI nello sviluppo agro-industriale e logistico-infrastrutturale di Verona.
Il libro è accompagnato da un corredo fotografico che, per certi versi, può costituire un’ulteriore chiave di lettura; le immagini infatti non sono un semplice complemento iconografico, ma attraverso le didascalie vogliono offrire al lettore una sintesi più immediata di quanto il testo approfondisce e rendere in maniera vivida i cambiamenti vissuti dal territorio veronese.
Viene, quindi, ripercorsa la storia del Consorzio ZAI dalla sua istituzione nel 1948, su iniziativa di Comune, Provincia e Camera di Commercio con lo scopo di guidare lo sviluppo industriale della città, attraverso una lettura storico-aziendale capace di dare conto anche dei complessi rapporti politici e sociali che contrassegnano la storia della città e della provincia veronese.
Gli effetti che le decisioni prese in sede di pianificazione economica hanno avuto sul territorio urbano, sul volto della città (le strade, gli edifici pubblici, le imprese) sono quindi oggetto di specifica analisi. Lo studio dei piani regolatori e delle tipologie architettoniche degli edifici industriali si rivela un elemento imprescindibile per capire la portata dei fenomeni di trasformazione che hanno coinvolto Verona dagli anni Cinquanta ad oggi.
Ulteriori interventi negli anni Settanta, Ottanta del secolo scorso si collocano nel quadro del dibattito economico-politico sullo sviluppo di Verona e della sua provincia in seguito al potenziamento del trasporto su ruota e alla perdita di importanza dei Magazzini generali.
Le iniziative rivolte a mantenere la centralità logistica di Verona (tracciato e intersezione autostradale e aeroporto) portano all’avvio dello studio, della progettazione e della realizzazione del Quadrante Europa con l’esigenza di creare una struttura intermodale.
L’ultima parte del volume si incentra in particolare sull’attualità dell’Interporto Quadrante Europa analizzato sia nella sua funzione strategica nell’ambito delle politiche territoriali e nel ruolo logistico di Verona tra attualità e nuove prospettive, va a dire le sfide che la comunità veronese dovrà affrontare nei prossimi anni.

Il testo offre al lettore almeno tre prospettive di analisi: quella storico-economica e quella architettonico-urbanistica si intrecciano nei primi capitoli, mentre le ultime parti si concentrano sugli aspetti più tecnici – geografici, logistici e industriali – che segnano la realtà della città e del Consorzio nella contemporaneità.

I primi contributi in cui si articola il volume intendono evidenziare come l’importanza di nodo infrastrutturale e la vocazione manifatturiera di Verona abbiano visto diversi momenti di crescita significativa o di rilancio; per questo il volume prende l’avvio dal momento di massimo sviluppo della città nel Cinquecento, quando Verona poteva annoverarsi tra le prime 20 realtà urbane d’Europa, le più rilevanti per numero di abitanti e per attività manifatturiere e commerciali. L’Ottocento segna una nuova fase di crescita infrastrutturale per la città come polo di snodo tra le linee ferroviarie della Venezia-Milano e del Brennero e all’avvio del processo di industrializzazione promosso dal sindaco Giulio Camuzzoni.

Per raccontare questi 70 anni dell’industrializzazione veronese hanno dato il loro contributo il presidente Matteo Gasparato con la nota introduttiva dia Maria Luisa Ferrari.
Si possono leggere poi gli elaborati di Edoardo Demo, Riccardo Cella, Michele De Mori, Angelo Zago, Emanuel a Bullado e Ivan Russo.