Corradi non vuole essere tagliato fuori. «Come fa il Comitato della Renga ad aver già presentato il piano della sicurezza?»

Ma il Bacanal del Gnoco non ci sta ad essere tagliato fuori. «L’organizzatore della sfilata del Venardi gnocolar è il Comitato del Bacanal non il Comune. E con noi ci sono 22 Comitati e insieme abbiamo sottoposto al Comune le nostre proposte ma l’altra sera in sala Gozzi era già tutto deciso». Tra questi 22 Comitati non ci sono il Comitato de la Renga, quello dei Filippini, quello della Carega, San Zeneto e Porto San Pancrazio. Cinque comitati che stanno collaborando, chi più chi meno, con Palazzo Barbieri. «Come fa, si chiede Corradi, il Comitato de La Renga ad aver già presentato il piano sicurezza per la sfilata di venerdì 13 febbraio? Chi lo ha autorizzato e con quali fondi? Il Comune afferma che non è importante chi organizza la sfiata di venerdì 13, ma l’importante è farla. Ma è di nostra competenza e se la faranno altri al posto nostro, in quella data, cioè il venerdi prima delle Ceneri, sarà un plagio, perché non è un evento del Comune ma della città e organizzato da sempre dal Bacanal. A meno che non vogliano cambiare il nome all’evento, chiamandola Grande sfilata del Carnevale. A quel punto la tradizione sarebbe completamente stravolta». Quindi se il Comune dovesse andare avanti per la sua strada organizzando con altri la sfilata cosa farete? Corradi risponde secco: «Mancherà in quella sfilata Papà del Gnoco, così come il Duca della Pignatta e altre 21 maschere del Carnevale. Faranno una sfilata composta solo di carri e mancherà la tradizione». Ma il Comune ha detto si ad alcune vostre iniziative, non è un’apertura? «Come poteva dirci di no visto che sono iniziative che faremo con le nostre forze? E allora siamo affidabili per la elezione di Papà del Gnoco e per la sua incoronazione e non lo siamo per organizzare il Venardi gnocolar?» C’è il precedente del 2024 quando la sfilata venne rinviata ufficialmente per la pioggia, in realtà per mancanza dei criteri di sicurezza, poi tra Comune e Bacanal ci sono questioni giudiziarie in corso per la gestione del Giardino d’estate, inoltre il Comune ritiene che le fatture del Comitato siano state presentate a più enti per il rimborso e e così via, anche se manca ancora una contestazione ufficiale su questo punto. «La motivazione per cui non ci hanno concesso i contributi l’abbiamo chiesta l’altra sera ma francamente non l’abbiamo capita. Dicono che le fatture sono presenti in più bandi, ma presenteremo una perizia tecnica di uno studio milanese di revisori contabili nella quale si afferma che le fatture sono state pagate da un ente solo». Si attendono le carte ufficiali. «Alla fine il Comune darà la colpa a noi perché fa sempre così: la Stella è incompleta ed è colpa della Fondazione che ne è proprietaria; il Brusa la Vecia non si fa per colpa dell’Arpav, il Carnevale cambierà per colpa del Bacanal. Lo schema è sempre quello. Ma a questo punto non dove andrà a finire Papà del Gnoco». Insomma, mentre sullo sfondo avanzano i Giochi invernali a cinque cerchi che condizionano eventi e percorso della sfilata, assistiamo a uno scontro frontale; strade diverse; mancanza di fiducia reciproca; carte bollate. Uno spirito olimpico, non c’è che dire.