DAL TEVERE A CUSTOZA NEL NOME DI MOISE Ebreo, luogotenente di fanteria nell’esercito italiano, fu ferito sul monte Cricol e morì a Verona a 26 anni. E’ ricordato a Roma al Tempio Maggiore

Il sindaco Flavio Tosi ha partecipato ieri alla cerimonia per il 150° anniversario della seconda battaglia risorgimentale di Custoza e in ricordo del luogotenente Moise Di Capua, svoltasi al Cimitero ebraico in via Badile.  “Il sacrificio del luogotenente Di Capua – ha detto il sindaco – è uno dei tanti che la comunità ebraica ha tributato all’Italia, partecipando alla costruzione del Risorgimento con soldati e ufficiali ebrei italiani. E’ la dimostrazione – ha aggiunto Tosi – che popoli e comunità di religioni e convinzioni differenti possono e devono unirsi a favore della stessa causa”. Moise Di Capua, luogotenente ebreo della 29ª fanteria dell’esercito italiano, fu ferito sul monte Cricol, la mattina del 24 giugno 1866, nella battaglia di Custoza; morì quattro giorni dopo a Verona (dove è sepolto), all’età di 26 anni. Una memoria recuperata grazie all’impegno e all’attivismo dei discendenti che, dall’Italia alla Florida, con il sostegno della Comunità veronese, del suo presidente Bruno Carmi e di una squadra di studiosi, hanno approfondito la vicenda del luogotenente, il cui nome appare assieme ad altri caduti sulla facciata del Tempio Maggiore di Roma, e si sono prodigati affinché un tassello importante di storia ebraica italiana fosse restituito, come esempio di quella stagione, all’attenzione della collettività. La due giorni veronese è così l’occasione per ritrovarsi in raccoglimento davanti al monumento funebre, che nel frattempo è stato fatto restaurare. In precedenza con il rabbino Yosef Labi c’era stato un momento di preghiera a Custoza.