Dalla lettera di Paolo… Un’autentica “bomba” scuote il mondo dell’economia. “Cattolica? Se ne sta sulle Generali…” Il comunicato: “Generali entra in Cattolica, col 24,4% e un investimento di 300 milioni. Sarà azionista di maggioranza”. Il commento di Bedoni: “Un’operazione fondamentale nella storia di Cattolica e dei suoi clienti”

Le voci diventano realtà, alle 7.30 di questa mattina. Orario insolito per un comunicato così importante, forse segno di una notte insonne, o di una giornata “calda” e zeppa di impegni, quindi iniziata all’alba.
“Generali si impegna a diventare azionista rilevante con il 24,4% di Cattolica attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato per 300 milioni di euro condizionato alla trasformazione di Cattolica in S.p.A. Accordo su 4 ambiti industriali: Asset management, Internet of Things, Salute e Riassicurazione
Opportunità di crescita profittevole sui servizi ai clienti Danni e su asset management in Italia”.

Paolo Bedoni, Presidente di Cattolica Assicurazione e Carlo Ferraresi Direttore Generale di Cattolica hanno sottolineato: “La partnership strategica con il Gruppo Generali rappresenta un progetto rilevante nella storia di Cattolica che, con l’obiettivo di preservare la centralità del territorio, dei clienti e dei dipendenti, offre una importante opportunità di creazione di valore per i soci e azionisti. Infatti, attraverso questo accordo il Gruppo Cattolica potrà beneficiare per i suoi clienti di nuovi ed innovativi servizi del Gruppo Generali e potrà rafforzare la propria posizione di capitale”.

La partnership strategica si fonda su 3 pilastri:
– accordi industriali e commerciali – in grado di generare opportunità e benefici diretti immediati per i due gruppi su 4 aree strategiche di business: Asset management, Internet of Things, Business Salute e Riassicurazione. L’esecuzione di tali accordi è necessaria per la realizzazione della partnership strategica.


– aumento di capitale – con l’impegno di Generali a sottoscrivere un aumento di capitale, con esclusione del diritto d’opzione, per un ammontare pari a 300 milioni di euro, subordinatamente all’approvazione della trasformazione in S.p.A. e a talune modifiche statutarie relative alla governance di Cattolica. Generali ne diventerebbe azionista rilevante con una partecipazione del 24,4%. Generali avrà inoltre la facoltà di sottoscrivere pro quota il successivo aumento di capitale in opzione per tutti gli azionisti per un ulteriore controvalore massimo pari a 200 milioni di euro;

– forma giuridica e governance – l’accordo prevede che (1) la trasformazione di Cattolica da cooperativa a società per azioni, con effetto dal 1° aprile 2021, e (2) l’adozione di modifiche statutarie a tutela dell’investimento (in vigore sino alla data di efficacia della trasformazione) costituiscano condizioni sospensive per l’ingresso di Generali nel capitale di Cattolica come azionista rilevante.

Aumento di capitale. L’operazione prevede l’ingresso di Generali come azionista rilevante di Cattolica tramite la sottoscrizione, al verificarsi di talune condizioni, di un aumento di capitale riservato con esclusione del diritto di opzione per un ammontare complessivo pari a 300 milioni di euro. Tale operazione permetterebbe a Generali di raggiungere una quota in Cattolica pari a 24,4% (calcolata scomputando le azioni proprie). L’aumento di capitale riservato a Generali prevede l’emissione di 54,054 milioni di azioni di Cattolica ad un prezzo di emissione per azione pari a 5,55 euro. Oltre all’aumento di capitale per 300 milioni di euro, Cattolica prevede di deliberare un aumento di capitale in opzione a favore di tutti gli azionisti per un valore di massimi 200 milioni di euro da effettuarsi successivamente. Ora la parola passa ai soci che sabato si riuniranno per approvare la delega all’operazione. Come andrà a finire?