Dietro le quinte di eventi e show. L’intervista all’art director Elisa Marai Donna, veronese imprenditrice di successo, ci ha raccontato la sua professione

«Il mio è un lavoro di analisi profonda, non mi limito a vendere un prodotto… io sviluppo contesti, racconto una storia, creo atmosfere». Questo è il lavoro dell’Art Director, parola inglese che racchiude un significato molto più ampio, quello di una figura professionale nuova (almeno in Italia), dai connotati ancora acerbi, ma in grado di fare la differenza ai grandi eventi. Grandi eventi, creati sì da un team, ma usciti dalla mente di una persona precisa: l’Art Director appunto. Donna, veronese, imprenditrice ma soprattutto Creative Art Director di successo, Elisa Marai è stata in grado di crearsi da sola un’identità precisa nel mondo dell’organizzazione di eventi. 35 anni, ex ballerina professionista, diplomata all’Accademia del Lusso di Milano in Storia del costume e Fashion design, con una passione per il bello e tutto ciò è che arte, Elisa è la mente dietro eventi dal budget da capogiro. Matrimoni, 50esimi aziendali, gala, e persino i nuovi dinner-show, eventi in cui si unisce ristorazione e spettacolo. Tutti rigorosamente Made in Italy, con artisti e costumisti 100% italiani. 5 anni fa decide consciamente di lasciare una carriera già avviata come ballerina e coreografa per realizzare il suo sogno: creare il suo brand nel mondo dell’organizzazione di eventi di lusso. Cos’è nel dettaglio un Art Director e chi si rivolge a te? «Io lavoro con la parte emozionale, organizzo tutto quello che è la parte creativa e di intrattenimento di grandi eventi personalizzati come matrimoni esclusivi, cene di Natale, grandi eventi aziendali. Affianco i wedding planner e gli Event-Manager, sono il collante tra loro, gli artisti e il cliente». Ballerine, artisti, modelle, videomaker, costumisti, tutte figure di altissimo livello coordinati da Elisa, con l’unico scopo di creare l’atmosfera perfetta per l’evento in questione. Non ci si limita solo all’ingaggio dell’artista, affiancata dalle sue costumiste e bozzettiste creano anche i costumi, che sono naturalmente proprietà intellettuale dell’Art Director. Nel suo studio infatti, oltre che un arredamento glamour impeccabile, Elisa ha tutto quello che serve per creare nel dettaglio l’anima di ogni show: sala prove, show room e archivio costumi, tutti rigorosamente fatti a mano e divisi per temi. Dall’epoca anni 30, agli anni 50 o 70, maschere in cartapesta fatte arrivare da Venezia, fino ad abiti ispirati alle più famose pellicole di Hollywood e remake dei grandi colossal. «Ho aperto questo show room col preciso intento di poter far toccare con mano al cliente quello che vendo, che altro non è che quello che creo. Focalizzo, capisco chi ho davanti, che esigenze ha e creo il prodotto più adatto. Non esistono progetti che si ripetono, ognuno è diverso e unico, fatto esclusivamente su misura”. La sfida quindi, è quella di soddisfare il cliente senza perdere identità. Il tocco di Elisa Marai è sempre preponderante e immediatamente riconoscibile. Parola d’ordine: “niente carnevalate”. Solo bellezza, cura maniacale per il dettaglio e ricerca della perfezione. Come sostiene sempre Giorgio Armani: “l’eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare”, ed Elisa ha fatto suo questo mantra. Il lavoro del Creative Art Director non si ferma nello studiare seduti alla scrivania i vari passaggi dell’evento. Questa è solo la fase del dietro le quinte. Una volta che tutto è pronto, si va in scena, nel vero senso della parola. Ed è lì che Elisa continua il suo lavoro di coordinamento: presenziando ad ogni evento; e non si ferma finché le luci della festa non sono spente. In verità, Elisa racconta che nemmeno la notte successiva all’evento si riposa. Anzi, è il momento del report, dove si evidenzia cosa è andato bene e cosa poteva andare meglio. Purtroppo, anche una realtà così dinamica e in continua crescita come quella degli eventi di lusso e dei dinner-show è stata messa in ginocchio dalle severe restrizioni prese a causa del COVID-19: «Mi sono saltati oltre 40 matrimoni quest’anno. Ma non mollo», spiega sicura Elisa. «In questa quarantena forzata mi sono riscoperta insegnante e ho svolto online corsi individuali e privati per alcuni clienti su moduli specifici, come l’approccio al cliente o il problem solving». Messo da parte lo scoglio Coronavirus, Elisa Marai confida di avere una preghiera per quella che è la sua carriera e professione: poter continuare a lavorare nel suo paese, l’Italia. I tanti professionisti come lei non godono ancora di un ruolo ben riconosciuto. “Non ci rendiamo conto di quanto il Made in Italy sia apprezzato, oltre che strapagato. Eppure, i professionisti come me fanno fatica”. Sostenere e aiutare di più chi decide di restare in Italia quindi, e fa dell’italianità il suo marchio di fabbrica. “Grazie al lavoro di Zaia il veneto sta ripartendo, ma bisogna fare di più”. Fortunatamente, a settembre ripartiranno alcuni eventi come piccoli matrimoni esclusivi e la creatività di Elisa è pronta a ripartire, assieme alla sua voglia di mettersi in gioco con sfide sempre più impegnative.
Vanessa Righetti