Difendere l’acqua, una missione civile. Marco Paolini porta in scena ”Bestiario Idrico per analizzare fiumi ed emergenze

Nell’universo coloratissimo dell’Estate Teatrale Veronese – che ha puntato i riflettori anche quest’anno sul palcoscenico del Teatro Romano dove si sono incontrati passioni e arte, vita e finzione – non poteva mancare un momento per la riflessione su un tema che coinvolge tutti: l’ambiente e le sue connessioni con il territorio, la nostra quotidianità, il nostro futuro. Per farlo la città di Verona ha scelto l’autore e attore protagonista per eccellenza del teatro civile e di narrazione, Marco Paolini, che porta in scena in prima nazionale il 21 e il 22 settembre nell’antico teatro scaligero il suo ultimo lavoro – Bestiario Idrico su un tema che in realtà l’autore indaga da molto e di cui si è fatto portabandiera: l’importanza, il valore, l’identità dei corsi d’acqua, di quelle migliaia di fiumi, rigagnoli, canali, bacini idrici e via dicendo che scorrono nelle nostre terre, concorrendo a definire identità e geografie, ambiente antropologico e biologico e di cui abbiamo perso memoria, consapevolezza, percezione. «Lo spettacolo ‘Bestiario Idrico’ di Marco Paolini dichiara Marta Ugolini, Assessora alla Cultura del Comune di Verona rappresenta un’occasione preziosa per riflettere, con profondità e poesia, sul rapporto che abbiamo con l’acqua, risorsa vitale e fragile, da cui dipende il futuro di ogni comunità». Bestiario Idrico, scritto insieme a Giulio Boccaletti e che vede sul palco accanto a Paolini anche Patrizia Laquidara e il Coro delle Cicale, con la regia dei Fratelli Dalla Via una produzione di Michela Signori con la coproduzione di Jolefilm e Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale e il sostegno di Estate Teatrale Veronese- Comune di Verona parla dunque di fiumi e bestie d’ogni genere e narra storie di vita biologica e sociale legate ad essi. Racconta dei conflitti e dei contratti che intorno all’acqua dei fiumi hanno dato forma a quel paesaggio che oggi riconosciamo come il nostro. Rende visibile il legame stretto tra le forme di governo dell’acqua e la qualità della vita sulle rive, non solo di una specie ma dell’intero ecosistema. Bestiario Idrico è dunque un affresco, narrazione e rivelazione che come sempre nei lavori di Paolini ci conduce a guardare dentro le cose, a vedere la realtà dietro l’apparenza, a rileggere i nostri comportamenti, scoprendo anche la nostra cattiva coscienza, la disattenzione, l’incapacità di rapportarsi con rispetto al territorio che abitiamo. Bestiario Idrico è teatro e pensiero: con responsabilità e impegno civile, sensibilizza sui drammatici effetti della frammentazione dei poteri e dell’uso distorto delle risorse disponibili e sostiene la consapevolezza del territorio e dell’ambiente come patrimonio collettivo.