«Il progetto della discarica di car-fluff a Sorgà non può e non deve risorgere dalle proprie ceneri come se nulla fosse. La Regione chiarisca immediatamente quali iniziative intende adottare per tutelare un territorio a forte vocazione agricola e una comunità che da anni si oppone, con ragioni solide e certificate, a questo scempio ambientale». Con queste parole la Consigliera regionale Pd, Anna Maria Bigon, annuncia il deposito di un’interrogazione a risposta scritta che parte dalle notizie di stampa secondo cui la ditta proponente starebbe lavorando per ripresentare il progetto di una discarica da 950 mila metri cubi di residui da rottamazione automobilistica. «Accogliendo il ricorso del Comune di Sorgà e della Provincia di Mantova, il Tar del Veneto ha sancito un grave ‘difetto di istruttoria’ sulla distanza minima tra il fondo della discarica e la falda acquifera, che, secondo alcuni dati, si troverebbe ad appena 67 centimetri, una criticità strutturale che, come sancito dai giudici, non può essere sanata né in fase di realizzazione né di gestione» ricapitola la consigliera. «Ma, dal momento che ciò non sembra emergere con sufficiente chiarezza e convinzione dalla presa di posizione dell’amministrazione comunale, come aveva evidenziato lo scontro con le opposizioni in consiglio comunale avvenuto lo scorso settembre, si rende necessaria una chiara presa di posizione da parte della Regione». «Un territorio che chiede solo sicurezza e rispetto per la propria salute e per l’ambiente non può essere abbandonato, ma valorizzato» conclude Bigon.



