Discarica di Sorgà, il fronte s’allarga Dieci comuni, 6 veronesi e 4 mantovani, stilano un documento per esprimere il “NO”

Il gruppo “anti discarica’ di Sorgà si allarga a macchia d’olio. Nelle scorse settimane avevano preso posizione anche i rappresentanti degli agricoltori e vari esponenti politici, fra cui la deputata Pd e presidente della commissione Ambiente della Camera, Alessia Rotta, il consigliere regionale di Forza Italia Alberto Bozza e Potere al Popolo. Il potenziale sito di stoccaggio sarebbe in località De Morta, a Pontepossero.
Le voci contrarie al deposito di “Car fluff” a Sorgà, in provincia di Verona continuano ad aumentare. E’ di questi giorni la presa di posizione di una decina di amministrazioni comunali contrarie alla proposta di stoccare a Sorgà la frazione leggera derivante dalla frantumazione delle autovetture.

Il fronte del NO. Si sono dichiarate contrarie alla realizzazione della discarica dieci amministrazioni comunali. Sei sono veronesi: Sorgà, Erbè, Gazzo Veronese, Nogara, Nogarole Rocca, Trevenzuolo; e quattro mantovane: Castelbelforte, Castel d’Ario, San Giorgio Bigarello, Villimpenta.

Le dimensioni della discarica
Fra le motivazioni dei Comuni ci sono le dimensioni e l’impatto del deposito:
-l a superficie complessiva del progetto 455.000 mq;
– l’area di conferimento è di 169.500 mq;
– lo stoccaggio di rifiuti previsto in dieci anni 1.463.000 tonnellate, ossia, circa 150.0000 tonnellate annue;
– saranno movimentati 22 camion al giorno;
– l’investimento finanziario complessivo del progetto è di circa € 21.182.081,29.

I dubbi dei Comuni. «Le dimensioni della discarica sono tali, da impattare in termini ambientali e di viabilità un territorio più vasto del comune di Sorgà, in quanto la stessa è la destinazione finale di materiale proveniente, da tutto il nord Italia» hanno scritto nel comunicato congiunto i dieci comuni. Una discarica è per sua natura un potenziale e realistico problema ambientale fin da quando sarà attiva, ma lo sarà ancora di più in seguito quando la sua attività cesserà in quanto ciò che è stato depositato esisterà ancora per centinaia di anni, con problema di percolato, falde ecc; Tale rischio ambientale è destinato a ricadere poi anche economicamente sugli enti pubblici».
Un altro timore riguarda le colture tipiche della zona, alcune delle quali molto pregiate: «La stessa normativa sui rifiuti della Regione Veneto prevede di tutelare le aree agricole ed in particolare quelle IGP, come il comune di Sorgà, rendendole incompatibili con la presenza di discariche».

I dieci comuni si sono inoltre impegnati «ad approvare anche nei propri consigli comunali una delibera condivisa che riassumendo le motivazioni in premessa a favore della nostra agricoltura di eccellenza, a tutela del nostro ambiente e della salute della nostra gente, rafforzi la forte contrarietà di tutto il territorio alla realizzazione di questa discarica a Sorgà».