Disturbo del sonno sempre più diffuso Il Revenge Bedtime Procrastination è una reazione a una routine opprimente

La tendenza a rimandare il momento di coricarsi, nota come Revenge Bedtime Procrastination non è, a oggi, classificata come un vero e proprio Disturbo del sonno ma rappresenta un fenomeno psicologico sempre più diffuso. Il Revenge Bedtime Procrastination è stato descritto per la prima volta nel 2014 dal Dr. Floor Kroese, specialista delle scienze del comportamento. Si tratta di un fenomeno che si manifesta quando una persona decide volontariamente di ritardare l’ora del riposo, al fine di concedersi del tempo libero, dopo una giornata contraddistinta da impegni e responsabilità. Secondo la dott.ssa Shelby Harris questo comportamento è spesso una reazione a una routine opprimente o alla sensazione di aver perso il controllo sulla propria gestione del tempo. La procrastinazione serale si manifesta infatti solitamente quando non ci si concede momenti di relax durante il giorno; il termine “vendetta” sottolinea infatti proprio questo aspetto: con la procrastinazione si cerca di riconquistare “un momento” per sé, per guardare una serie TV, scorrere i social o dedicarsi a letture e passatempi anche se a discapito del sonno. Sebbene possa apparire un innocuo modo, per concedersi solo un po’ di spazio, questa abitudine può avere conseguenze sul benessere psicofisico interferendo con la capacità di affrontare la giornata successiva con la giusta energia e la dovuta lucidità. Inoltre se questa abitudine viene protratta nel tempo può avere conseguenze negative sulla salute, innescando stanchezza cronica, irritabilità, difficoltà di concentrazione e una generale debilitazione del sistema immunitario. Privarsi del sonno può essere quindi un modo per affermare un controllo su uno spazio temporale, percepito come proprio, anche a costo di sacrificare il riposo. Un aspetto essenziale per evitare il rischio di incorrere nella Revenge Bedtime Procrastination, e i suoi effetti, è imparare a bilanciare il tempo tra doveri e piaceri. A tal fine è importante: pianificare alcuni momenti di svago, al fine di non percepirsi come privati di un proprio tempo libero; adottare una routine serale rilassante: creando un ambiente confortevole prima di andare a letto, evitando stimoli eccessivi o attività stressanti; dare priorità al sonno: riconoscendo l’importanza del riposo per il benessere psicofisico. Fondamentale è poi affrontare eventuali ragioni celate, se ci si rende conto che la procrastinazione del sonno è legata a qualcosa di più di ricavarsi del tempo per sé, ma la si utilizza, come metodo per occupare la mente e distrarsi da pensieri negativi, intrusivi… etc. In tal caso è utile richiedere un supporto psicologico per affrontare cosa non ci permette di avviarci serenamente al riposo. *Sara Veronica Rosa, psicologa e psicoterapeuta