Donne manager in aumento “ma il prezzo è troppo alto” Servono politiche di conciliazione. Resistenze culturali

Una serata ricca di spunti di riflessione su molti dei temi che riguardano il ruolo della donna manager e della donna genitore, quindi madre. Ma non solo. Il convegno che si è svolto a Palazzo Erbisti, organizzato dal Gruppo Minerva di Federmanager Verona, dal titolo “La nuova dimensione della managerialità femminile nell’industry 4.0”, ha lanciato un messaggio forte proprio in apertura con l’intervento di Paola Poli, referente ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali), la quale ha presentato una sintesi di un’indagine (2016) realizzata dall’università Bocconi su un campione di 240 donne dirigenti di grandi aziende appartenenti alle circa 1200 in totale di ALDAI stessa, che conta oltre 15 mila associati considerando anche i dirigenti uomini.
«L’80% delle donne dirigenti ha un’età compresa tra i 40 e i 60 anni e il 63% ha meno di 20 anni di anzianità lavorativa. Il 64% di loro ha una laurea ed è manager in realtà aziendale sopra i mille dipendenti – ha spiegato la referente di ALDAI – Il dramma vero, che costituisce il prezzo che purtroppo siamo costrette a pagare per la mancanza di politiche serie di conciliazione e per resistenze di tipo culturale, è che il 42% delle dirigenti non ha figli e tra coloro che li hanno, la metà ne ha uno solo. Tutto questo, nel 2018, è inaccettabile». L’indagine ha poi mostrato come nell’80% dei casi il superiore della donna dirigente sia uomo e come le stesse dirigenti ritengano la flessibilità una delle caratteristiche fondamentali (53%) per supportare la carriera professionale delle donne. «Cambiano le competenze e cambiano gli stili manageriali – ha aggiunto Isabella Covili Faggioli, presidente nazionale di AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale). In azienda si sta passando sempre di più da uno stile manageriale di controllo/comando a uno stile di ascolto/guida, prevalente nel genere femminile, per favorire il benessere del personale e aumentare gli stimoli e la motivazione che i dipendenti possono trovare all’interno del proprio luogo di lavoro. I nuovi manager, maschi e femmine, di questo devono assolutamente tener conto».Soddisfazione per il successo del convegno, partecipato da oltre cento persone in sala e seguito in streaming da casa, è stato espresso anche dalla vicepresidente Federmanager Veneto Monica Dongili per l’opportunità creata da Federmanager nell’integrare e capitalizzare la diversità dei vari interventi sul tema proposto e dalla direttrice Federmanager Verona Claudia Bidoli. Un plauso a loro, ideatrici dell’evento, è arrivato da tutti gli addetti ai lavori e dal presidente di Federmanager Gianfranco Cicolin.