Dracula, il principe della notte Il film di Bram Stoker del 1992 recupera una pietra miliare della storia del cinema

Riprendiamo la rubrica sulle perle del cinema tornando a parlare di horror, ma questa volta d’autore, con Pablo Larraìn, con il maestro Francis Ford Coppola e con focus su due opere a tema vampiresco: El Conde, presentato all’80ª Mostra del Cinema di Venezia, e Dracula di Bram Stoker, pietra miliare del cinema giunta ormai al 21º anno di età.

El conde (2023) – NETFLIX

Augusto Pinochet è un vampiro di 250 anni che ha inscenato il proprio decesso per non dover gestire la propria fase declinante: ma l’ex dittatore vive ancora, si trova recluso in una zona remota del Cile e cerca di barcamenarsi tra le diavolerie della vita…Ci aggiriamo nei dintorni della commedia horror grottesca con El Conde di Pablo Larraìn, che decide di affrontare una delle figure storiche politiche più ingombranti del 20º secolo attraverso una satira demistificatoria sul potere, sulla sua vanità e sulla sua capacità di nutrire null’altro che sé stesso, fino a consumare il sangue, la vita e la dignità di intere popolazioni, distrutte da violenza, tirannia e da una trama reiterata di soprusi capaci di replicarsi in tante forme e apparenze. La componente di black humor insistente finisce forse per coprire il messaggio politico, che nel corso della narrazione sfuma lasciando spazio a una serie di colpi di scena ben assestati ma non sempre efficaci. Ben interpretato e puntellato da un elegante bianco e nero, El Conde è sicuramente un film da vedere e attorno al quale instaurare un bel dibattito sul significato del potere in tutte le sue sfaccettature.

Dracula di Bram Stoker (1992) – NETFLIX

Per la falsa notizia della morte di Vlad III, la moglie Elisabetta si suicida lanciandosi dall’alto di una roccia. Il condottiero, folle d’ira e di dolore, giura vendetta contro l’Onnipotente: resterà non-morto per sempre, ambizioso di potere e assetato del sangue nella secolare leggenda di Dracula. Racconto senza tempo nella storia della letteratura, altrettanto simbolico e immortale nella settima arte: dopo i noti Nosferatu di Murnau e il Dracula di Browning, è infatti proprio il Dracula di Francis Ford Coppola ad aver contribuito, più di tutti, alla creazione di un immaginario collettivo sul principe della notte, uomo e mostro-non morto la cui immagine si trascina nei secoli per arrivare fino a noi intatta, ancora capace di animare incubi e narrazioni di celluloide. Nel 1992 il volto del conte veniva incarnato dal viso di Gary Oldman, affascinante interprete britannico che per la prima volta riesce ad attribuire caratteri terrestri, quasi umani a un essere che fino a quel momento aveva provocato solo rigetto e terrore: una vera svolta per la storia di Vlad l’impalatore, che nel film di Coppola viene peraltro scandagliato nel profondo della sua anima nera, per riemergerne più compassionevole e fragile di quanto non lo sia mai stato. Il mostro che si avvicina all’umano, il fascino del male che si mescola con la luce del bene e della misericordia. È possibile per il Dracula di Bram Stoker? Non vi resta che scoprirlo recuperando questa pietra miliare della storia del cinema…

Maria Letizia Cilea