Due famiglie per una casa. Il progetto di Ater, Alpini, Rete Donna e Caritas diocesana Accoglienza in appartamenti in concessione. Le penne nere li hanno rimessi a posto

Nella sede dell’ANA Verona di via del Pontiere, 1, è stato presentato il progetto “Due famiglie per una casa”, co – gestione di un’accoglienza integrata.
L’Ater infatti ha dato in concessione due appartamenti, le Penne Nere veronesi – artigiani, idraulici, muratori, elettricisti mettendo a disposizione volontariamente la propria professionalità – li hanno rimessi a nuovo e Rete Donna, capofila è la Caritas Diocesana Veronese, ne ha spalancato le porte per accogliere mamme in difficoltà. In queste settimane si festeggia il primo anno di attività della struttura in cui hanno trovato accoglienza e una nuova opportunità di riscatto 4 nuclei familiari (composti da mamma e minori), due per ciascuna casa. Durante la conferenza stampa sarà dunque tracciato un primo bilancio del progetto co-housing di seconda accoglienza “Due famiglie per una casa”. Inoltre, la capofila Caritas farà il punto sull’andamento dei servizi a favore delle donne in situazioni di disagio. Sarà poi siglato tra le parti il Protocollo d’intesa Rete Donna, co-gestione di un’accoglienza integrata.
A presentare l’iniziativa c’erano: monsignor Giuliano Ceschi, direttore della Caritas diocesana veronese – capofila Rete Donna, l’architetto Giancarlo Manni, volontario Caritas e professionista che ha seguito i lavori all’interno dei nuovi alloggi, Luciano Bertagnoli e Maurizio Marchesini, presidente e vicepresidente dell’ANA Verona, Stefano Bertacco, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Verona, Damiano Buffo, presidente dell’Ater.