Bacanal al bando. E’ calato il gelo di Palazzo Barbieri. Corradi: «Quello che più ci mette in difficoltà è il mancato saldo da parte del Comune» Il Ministero dei Beni Culturali non dà più un euro a Papà del Gnoco per il Carnevale: ha partecipato alla gara, ma non è stato preso in considerazione. E’ la conseguenza dopo la revoca dei fondi a causa della mancanza dei requisiti dei componenti del direttivo

Il ministero dei Beni culturali non dà più un euro al Bacanal del gnoco per il Carnevale. O meglio: ha partecipato al bando ma non è stato preso in considerazione. Una conseguenza di quando nei mesi scorsi il ministero ha revocato fondi per centinaia di migliaia di euro perché i componenti del direttivo del Bacanal non presentavano i requisiti richiesti avendo subito procedimenti penali. «Può succedere di non vincere un bando, ci era già successo negli anni precedenti» dice il presidente del Bacanal Valerio Corradi. Ma la situazione è sempre più grave perché oltre ai fondi ministeriali azzerati, non arrivano neppure quelli del Comune perché Palazzo Barbieri ritiene che il Bacanal non sia più un soggetto affidabile, alla luce degli ultimi rendiconti finanziari che presenterebbero diverse irregolarità nelle gestione e nella presentazione delle fatture. E quindi il Bacanal non è ritenuto un soggetto finanziabile. «Quello che più ci mette in difficoltà però – spiega Corradi – è il mancato saldo da parte del Comune di Verona per l’attività del 2025. Si tratta di 37.500 euro che ci servono per pagare i nostri fornitori più il contributo a consuntivo che ogni anno si aggira tra i 15 e i 20 mila euro». Il Comune da parte sua ha da tempo fatto calare il gelo con i rappresentanti del Bacanal anche per la gestione per esempio del Giardino d’estate a San Zeno e non ne vuole più sapere di dare contributi in assenza di chiarezza e trasparenza sui fondi. A questo punto come si può mettere in moto la macchina del Carnevale? «Sincera perché c’è il rischio che salti il Venardi gnocolar del 13 febbraio. Ma tra un mese, il 6 gennaio, ci sarà l’apertura del Carnevale in piazza Bra: avremo le autorizzazioni? E poi ci sarà l’elezione di Papà del Gnoco, la sua incoronazione e così via. Comitati si stanno rivolgendo a noi perché hanno sempre fatto riferimento al Bacanal e devono organizzare i loro eventi, pensiamo solo al Luni pignatar». Il punto è che il Comune non intende rivolgersi al Bacanal e come ha sempre ribadito l’assessora Marta Ugolini la sfilata del Venardi gnocolar si farà lo stesso. Il Carnevale ci sarà. Ma allo stato attuale non sarà il Comitato di Corradi a organizzarlo. E in merito alle iniziative del 6 gennaio la Ugolini è chiara: le iniziative del Bacanal, a cominciare da quelle del 6 gennaio citate da Corradi, devono essere autorizzate. «Vale la pena ricordare che ogni manifestazione su suolo pubblico deve essere preventivamente autorizzata».

Nessuno vuole uccidere il Carnevale. L’assessora Ugolini ripete che il Comune garantirà anche la sfilata del 13 febbraio

Il Comune starebbe cercando di farlo organizzare a Comitati disponibili, bypassando il Bacanal, per esempio agli organizzatori della Festa della Renga. «Ma la titolarità è nostra, dal 1949 il Venardi gnocolar lo organizza il Bacanal Il Comune può non darci i contributi, è una scelta legittima, ma non può sostituirsi a noi e fare la regia di una manifestazione che compete ad altri. Ma poi, le uscite nelle scuole, negli asili e nelle case di riposo chi le fa? Le sfilate nei quartieri chi le farà? Noi ne facciamo 300 ogni anno». Quindi se si continuerà così, il Comune con le sue ragioni e il Bacanal con la rivendicazione di paternità della manifestazione lo scontro finale sembra inevitabile. «E’ chiaro che se il Comune incaricherà qualcun altro di fare il Carnevale noi dovremo reagire e aggredire: non possiamo tollerarlo, perché la titolarità è nostra». L’assessora Ugolini da parte sua ripete che il Comune garantirà il Carnevale anche nel 2026, sfilata dei carri compresa. Ma qualche apertura arriva. «Sappiamo bene cosa rappresenta il Carnevale e nessuno lo vuole uccidere, ma ci vuole correttezza e la tradizione non può essere un alibi. Stiamo istruendo le pratiche per le iniziative di gennaio e quello che si potrà fare come la tradizionale passeggiata delle maschere su Liston si farà e potrà essere autorizzato». E questa sembra già un’apertura. L’assessore Ugolini aggiunge: «Questo sarà però un inverno particolare perché ci saranno le iniziative per le Olimpiadi invernali e quindi dobbiamo stare attenti alle interferenze degli eventi e avere la garanzia che tutto fili liscio e vogliamo andare sul sicuro». Il riferimento è alla sfilata del 2024 che era saltata per motivi di sicurezza. Il 13 febbraio la sfilata dei carri si svolgerà in pieni Giochi Olimpici e con la Bra occupata dalle iniziative per Milano-Cortina, quindi servirà una perfetta organizzazione della sfilata e un percorso diverso. E un dialogo continuo tra organizzatori e Comune. «Non si può ragionare come se il Carnevale fosse privatizzato, è un patrimonio della città – prosegue Ugolini – e noi Papà del Gnoco non abbiamo alcuna intenzione di toccarlo. Noi non facciamo scelte politiche ma solo di correttezza».

mb