Presentato dal Consorzio di Bonifica Veronese e dal Consorzio Alta Pianura Veneta, nella sala conferenze del Centro Ambientale Archeologico di Legnago, il piano straordinario contro le nutrie per la sicurezza idraulica del territorio. I Consorzi hanno già avviato una mappatura delle aree più esposte, individuando i tratti di rete idraulica e irrigua a maggior rischio e con più alta densità di nutrie, dove verranno concentrate prioritariamente le azioni. L’attività si articolerà su due fronti complementari: da un lato interventi mirati sul campo, condotti nel rispetto delle normative vigenti, dall’altro un’intensa campagna di cattura tramite gabbie-trappola acquistate dal Consorzio e distribuite agli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC). Il trappolaggio sarà privilegiato nelle aree urbane e periurbane dove l’uso delle armi non è consentito. Gli ATC, appositamente convenzionati, coordineranno selecontrollori abilitati e assicurati, operando in sinergia con il Corpo di Polizia Provinciale di Verona che garantirà la vigilanza. Le operazioni saranno svolte da selecontrollori volontari iscritti agli ATC, ai quali è riconosciuto un rimborso spese per ogni capo abbattuto e conferito ai centri di raccolta, secondo le modalità previste dalla convenzione con la Regione del Veneto. Per assicurare tracciabilità e trasparenza, i due Consorzi di Bonifica hanno inoltre implementato un sistema digitale di rendicontazione online: attraverso un apposito form, i responsabili dei diversi ATC inseriscono in tempo reale i dati di ogni intervento, indicando il numero di capi abbattuti, le località precise e l’area idraulica interessata. Questo strumento consente ai Consorzi di monitorare in modo puntuale l’andamento delle attività e di rendicontare alla Regione dati certi, completi e georiferiti. «Abbiamo raccolto con convinzione l’appello della Regione e del territorio – ha detto il Presidente del Consorzio di Bonifica Veronese, Alex Vantini – e ci assumiamo la responsabilità di coordinare un intervento strutturato, capillare e continuativo, costruito sulla collaborazione con gli ATC, i Comuni e tutti i soggetti locali. Solo un’azione corale può fermare questa emergenza ambientale e mettere in sicurezza il territorio». Il Direttore Generale del Consorzio di Bonifica Veronese, Luca Antonini, ha ricordato che sono state individuate le aree prioritarie di intervento e realizzato anche un sistema di raccolta digitale dei dati che garantisce precisione e tempestività. Claudio Zambon, Presidente del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, ha ricordato che le tane scavate negli argini minacciano i campi, ma anche la tenuta delle opere idrauliche che proteggono cittadini e centri abitati. Con questo piano vogliamo dare una risposta concreta a tutta la comunità, costruendo un’azione corale che tuteli insieme l’agricoltura e la sicurezza del territorio. A chiudere la conferenza stampa il vicepresidente della provincia di Vicenza Moreno Marsetti ed il presidente della provincia di Verona Flavio Massimo Pasini, che hanno insistito sulla centralità di questo progetto per la tenuta idraulica dei territori e sulla necessità di collaborazione tra tutti gli enti coinvolti. ”Un problema che non interessa solo i Consorzi di Bonifica, gli Ambiti di Caccia e gli agricoltori ma tutti i cittadini”. Ivano Confortini, del servizio tutela faunistico ambientale della regione Veneto ha spiegato che ”la popolazione di nutrie nella provincia di Verona è oggi particolarmente abbondante e difficile da quantificare con precisione, ma le stime parlano di almeno 200.000 esemplari distribuiti su un territorio caratterizzato da una rete idrografica estremamente articolata, lunga circa 4.500 chilometri”.