Edifici abbandonati, serve stanziamento Per una mappatura che incroci i dati su criminalità, degrado e valore degli immobili

“Ultimamente parlare di recupero del dismesso va molto di moda, ma se non viene usata e progettata con cognizione di causa, la mappatura dei luoghi abbandonati rischia di essere solo un esercizio di stile -spiega Pietro Giovanni Trincanato, presidente di Traguardi- La nostra proposta ribalta la prospettiva: partiamo dai bisogni dei cittadini dei quartieri e troviamo un luogo da rigenerare in cui soddisfarli. Già alcuni anni fa l’associazione AGILE aveva consegnato alla città un prezioso lavoro di mappatura, ma ora sta alle istituzioni il compito di guidare il processo e le iniziative politiche. Il progetto “Vuoti a rendere” ha raccolto circa 60 idee da realizzare in edifici abbandonati, ma cosa sappiamo realmente di queste aree e degli effetti che la presenza di immobili abbandonati ha sul quartiere? Abbiamo chiesto ai cittadini di quelle zone di cosa hanno bisogno, quali sono i servizi mancanti, quali le criticità? Noi di Traguardi l’abbiamo fatto, e sono venute a galla tante necessità. Per questo abbiamo proposto uno stanziamento per mappare gli edifici dismessi incrociando per la prima volta i dati su criminalità, problematiche sociali, degrado, ma anche valore degli immobili, andamento degli esercizi commerciali, spopolamento. Con le tecnologie attuali creare uno strumento che aiuti a conoscere davvero Verona per progettarne lo sviluppo urbanistico non è fantascienza, ma una possibilità concreta”. “Troppo spesso la mappatura del dismesso viene intesa come mera catalogazione di edifici, pubblici o privati, lasciati vuoti o abbandonati. Ma se ci si limita a questo censimento l’operazione rischia di rimanere puramente teorica e di venire dimenticata in un cassetto” aggiunge Catherine Dezio, veronese ma assegnista di ricerca e docente in progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, che ha affiancato Traguardi nell’elaborazione della proposta. “Accanto alla mappatura dei bisogni e delle criticità, abbiamo proposto che il Comune lanci due progetti pilota di recupero in due quartieri della città – conclude Beatrice Verzè, consigliere in quinta circoscrizione – a Verona mancano spazi per studi e laboratori ad affitto calmierato destinati a giovani professionisti e artigiani, aule studio decentrate, spazi dove giovani, famiglie e anziani possano trascorrere il tempo libero. Tutti luoghi che, solo con la loro presenza, possono aiutare a rilanciare intere aree e a sostenere il commercio di vicinato. Realizziamoli partendo da edifici in stato di abbandono: avremo quartieri più belli, più ricchi e più vivibili”.