Ennio Morricone: grazie di tutto. A maggio dell’anno scorso in Arena ha festeggiato i sessant’anni di carriera Il grande musicista e compositore aveva 91 anni. E’ stato l’autore di alcune tra le colonne sonore più famose al mondo: “Per un pugno di dollari”, “C’era una volta in America”, “Nuova cinema paradiso”. L’anno scorso il suo ultimo concerto in Arena

I sessant’anni della sua stre­pitosa carriera li ha fe­steg­gia­ti a maggio dell’an­no scor­so in Arena con un doppio concerto. Un e­vento indi­men­ti­cabile, un profluvio di ap­plausi. Il pubblico è rima­sto incantato e incollato alla poltrona nonostante la piog­gia Sono state due serate sto­riche per l’anfiteatro. Un vanto per Verona. En­nio Mor­­­­­ricone è stato un pezzo importante d’Italia. Ha e­spor­tato il genio nostrano nel mon­do. Il maestro è morto nel­la notte in una clinica ro­mana dov’era ricoverato per le conseguenze di una ca­duta. Si era rotto il femore. Non ce l’ha fatta. Il grande mu­sicista e compositore, pre­mio Oscar, au­tore delle colonne sonore più belle del cinema mondiale, da “Per un pugno di dollari” a “Mis­sion”, passando per “C’e­­ra una volta in America” a “Nuovo cinema Paradiso”, ci ha lasciati. Il Paese perde uno dei suoi uomini migliori, e però ciò che Morricone ha dato all’Italia non verrà mai scal­fito dal passare del tem­po. Il maestro, pur essendo conosciuto principalmente co­­me autore delle più belle colonne sonore, si è con­trad­distinto per l’ampia produ­zio­ne or­che­strale, co­ra­­le, soli­sti­ca, ed anche li­rica. La forma­zio­ne comple­ta e lo studio con­tinuo l’han­no reso un profes­sio­nista di straor­dina­rio livel­lo e un punto di ri­fe­rimento per nu­merose gene­ra­zioni. Il so­vrintendente del­la Fonda­zione Arena, Ce­cilia Ga­sdia, che ha avuto l’onore di esi­birsi con lui nell’Au­dito­rium Rai, lo ricorda con gran­dis­sima stima: «È sempre triste dare l’addio ad artisti così straordinari che tan­to hanno dato al mondo della musica e della cultura. Se ne va una mente eccelsa, un musicista poliedrico che grazie a un talento innato e a una vena inesauribile uniti a uno studio continuo ha cre­ato musiche ci hanno fat­to sognare e che re­ste­ranno per sempre nel cuore di tutti noi. La sua eredità impa­ga­bile, vestita con l’umiltà dei grandi, sopravvivrà per sem­pre». Toccante anche il ri­cordo del sindaco Federico Sboarina: «Un grande arti­sta e un grande amico di Ve­rona. En­nio Morricone è sta­to il più grande compositore di mu­­sica da film. Memora­bili i suoi brani come le sue e­si­bizioni in Arena. La sua scom­parsa è un lutto per il mon­do ar­tistico internazio­na­le e per la nostra città». Ciao Maestro: Verona ti deve mol­to.

Tutta la carriera del grande maestro

Il nome di Ennio Morricone re­sta indissolubilmente legato a quello dell’amico e regista Ser­gio Leone, da ‘Per Un Pugno di Dollari’ a ‘C’era Una Volta in America’: i due hanno scritto pagine indimenticabili della storia del cinema, dando vita a un tessuto narrativo in cui le immagini e le note sono intrecciate, trovando reciproca ispirazione e motivazione. Il percorso del grande compositore, dall’utilizzo dello pseudonimo Dan Savio dei primissimi anni ’60, a divenire il no­me più celebre e noto della musica per il cinema, è passato attraverso la collaborazione con registi come Ber­tolucci, Bellocchio, Pon­te­cor­vo per poi approdare a Hollywood e quindi lavorare, tra gli altri, con Roland Joffe, Brian De Palma, Mike Nichols, Oliver Stone e Quentin Tarantino: più di 500 i film firmati da Morricone in oltre 60 anni di carriera. Morr­icone è nato a Roma il 10 novembre 1928, diplomato in tromba, composizione, stru­mentazione e direzione di banda al Conservatorio di Santa Cecilia. Ha debuttato nel cinema con ‘Il Federale’ di Luciano Salce del 1961 men­tre si faceva strada come arrangiatore delle più famose canzoni italiane dei primi anni ’60 (suoi gli arrangiamenti di Sapore di Mare di Gino Paoli, Se telefonando di Mina, Ab­bronzatissima di Vianello). La svolta nella vita del compositore arriva quindi grazie al so­dalizio con Leone, suo com­pagno di classe alle elementari. La prima colonna sonora è quella di Per Un Pu­gno di Dol­lari, pellicola destinata non solo a inventare un genere che ver­rà celebrato a livello internazionale, ma an­che a cambiare il mo­do di raccontare il west americano. Le note di Morrico­ne daranno musica a un immaginario che resta scolpito nel susseguirsi delle generazioni. “La conquista dell’Ove­st americano – dirà 50 anni dopo Quen­tin Tarantino – non esisterebbe senza le note di Ennio Mor­ricone”. Segui­ran­­no quindi ‘Per Qualche Dollaro in Più’, ‘Il Buono Il Brut­to e Il Cattivo’, ‘C’era Una Volta il West’ e infine ‘Giù la Testa’. La collaborazione con Leone prosegue fino all’opera perfetta e finale del regista romano: ‘C’e­ra Una Volta in America’, del 1984, capolavoro del cinema mondiale con Robert De Niro, James Wood e Joe Pesci. Nel frattempo Morrico­ne aveva composto le colonne sonore di film come Cit­tadino al di sopra di ogni sospetto, Sacco e Van­zetti, Metti Una Sera a Cena e quin­di l’approdo americano: Mission e Gli Intoc­cabili, tra gli altri, prima della collaborazione con Tarantino, da sempre suo grande ammiratore. Ol­tre­­ocea­no Morricone non fu sempre da tutti compreso e apprezzato, dopo ben 5 candidature non pre­miate, solo nel 2007 arriva il primo Oscar, premio alla carriera. Quel 25 febbraio la platea gli tributò però una standing ovation di memorabile lunghezza “per i suoi magnifici e multiformi contributi nell’arte della musica per film”. A consegnarli la statuetta l’attore, e re­gista, Clint Eastwood, volto e icona dei western di Leone. Un secondo Oscar arriverà nel 2016 per ‘The Hateful Eight’ di Tarantino. Nell’ultima stagione della sua vita Morricone si è dedicato alla Direzione di Or­chestra, portando in giro per il mondo le sue musiche. Nel­l’estate del 2006 il Maestro vie­ne invitato a dirigere l’Or­che­stra filarmonica della Scala di Milano, che lui porta in tournèe a Verona, a Tao­rmina e molti altri fra i teatri più importanti d’I­ta­lia. Nessu­no come lui è stato capace di creare sulle sue note una narrazione immaginifica che è patrimonio del cinema, ha scritto di lui una delle più note riviste cinematografiche americane, introducendo una sua intervista. Lui allora osservò: “La musica è intangibile, non ha sembianze, è come un sogno: esiste solo se viene eseguita, prende corpo nella mente di chi ascolta”.