Equità tariffaria per i gestori idrici. Mantovanelli: «Necessari investimenti significativi per garantire l’efficienza degli operatori»

Non era mai successo: per la prima volta Acque Veronesi ha incontrato a Bruxelles la Commissaria Europea Jessika Roswall, in un vertice organizzato da Aqua Publica Europea che ha messo sul tavolo le nuove sfide che attendono i gestori idrici pubblici del vecchio continente. Il presidente Roberto Mantovanelli, già vicepresidente e dall’inizio del suo mandato tra i componenti più attivi dell’associazione, ha messo sul tavolo la creazione di una piattaforma di ricerca condivisa per superare le attuali frammentazioni di cui oggi soffrono i gestori idrici, fornendo una spinta sostanziale all’innovazione che il settore richiede su scala europea. Il confronto si è concentrato sull’attuazione della Strategia europea per la resilienza idrica (EWRS), un approccio di sistema che mette al centro la salute dei cittadini europei e l’uso sostenibile della risorsa idrica anche per il futuro. La Commissaria Roswall ha sottolineato come in questo impegno il ruolo dei gestori pubblici sarà fondamentale, ma richiederà fiducia e collaborazione. Nel suo intervento Mantovanelli ha ribadito che: «le sfide che aspettano i gestori sono senza precedenti e richiedono soluzioni innovative ed eque. Per rispondere a queste sfide sono necessari investimenti significativi salvaguardando al contempo l’equità tariffaria, garantendo l’efficienza degli operatori e preservando la sostenibilità del patto sociale che affida alle istituzioni la governance dell’acqua; una risorsa che oggi è sempre più considerata una questione etica. Ma un ostacolo persiste: la frammentazione. Centinaia di operatori che lavorano in modo isolato non possono fornire il livello di innovazione di cui l’Europa ha bisogno. La ricerca è fondamentale per superare questo ostacolo, e la ricerca richiede collaborazione». Da qui, secondo Mantovanelli, la necessità di condivisione: «Gli operatori idrici pubblici sono più che semplici fornitori di servizi: siamo i custodi dei nostri territori. Li conosciamo, li viviamo e godiamo della fiducia delle comunità che serviamo. Siamo anche abituati a lavorare insieme e a condividere le conoscenze: la collaborazione è nel nostro dna. Questa vicinanza ed esperienza ci conferiscono una responsabilità e un’opportunità unica: di trasformare le conoscenze locali in una forza continentale». Ed ecco la proposta, presentata direttamente alla Commissaria Europea dal presidente di Acque Veronesi: «creare una piattaforma di ricerca europea condivisa, guidata dagli operatori pubblici e aperta a tutte le parti interessate. Esistono già esempi di iniziative simili nel mondo, come la Water Research Foundation negli Stati Uniti. Mettendo in comune risorse e competenze, creando una rete con il sistema universitario e magari anche con l’annunciata European Water Academy, possiamo generare soluzioni che nessuna entità potrebbe realizzare da sola. Come gestori siamo pronti a investire: non siamo qui a chiedere finanziamenti, ma il sostegno delle istituzioni europee e, se necessario, strumenti normativi per facilitare questa collaborazione. Progetti comuni rafforzerebbero la leadership dell’Europa, apportando benefici tangibili ai cittadini». «Questo è il momento giusto per agire» ha concluso Mantovanelli. «Insieme possiamo trasformare la frammentazione in ricerca condivisa e l’ambizione in realtà».