Evasione fiscale, il Palazzo ti guarda Nel 2023 il Comune di Verona è quello che nella lotta ha incassato di più: 32.905 euro

di Garonzi Stefania

Il contributo alla lotta all’evasione/elusione fiscale da parte dei Comuni veneti è stato di oltre 306mila euro. Stante la legge in vigore, alle nostre Amministrazioni locali che hanno segnalato all’Agenzia delle Entrate situazioni di infedeltà fiscale riguardanti l’Irpef, l’Ires, l’Iva, le imposte di registro/ipotecarie e catastali viene riconosciuto un importo economico del 50 per cento di quanto accertato. Pertanto, queste 30 amministrazioni venete hanno potuto incrementare le entrate comunali di quasi 153mila euro.
Il più attento è stato il Comune di Verona. Nel 2023 è Palazzo Barbieri che ha incassato di più dalla lotta all’evasione è stato Verona con 32.905 euro. Seguono Bussolengo con 24.966, Venezia con 22.416 e Peschiera del Garda con 18.008 euro. Segnaliamo che i Comuni capoluogo di provincia come Belluno, Treviso e Rovigo non hanno incassato alcunché, lasciando presagire che non abbiano inviato nessuna “segnalazione qualificata” all’Agenzia delle Entrate.
Le “segnalazioni qualificate” che i Comuni devono comunicare all’Agenzia delle Entrate riguardano commercio e professioni (ad esempio, riguardo ai soggetti che, pur svolgendo un’attività di impresa, siano privi di partita Iva); urbanistica e territorio (es. soggetti che abbiano partecipato, anche in qualità di professionisti o imprenditori, ad operazioni di abusivismo edilizio con riferimento a fabbricati e insediamenti non autorizzati di tipo residenziale o industriale); proprietà edilizie e patrimonio immobiliare e residenze fittizie all’estero.
“Il rapporto della CGIA conferma la bontà delle azioni messe in campo dall’Amministrazione per contrastare l’evasione fiscale nel territorio comunale, nel rispetto della normativa e dei cittadini e delle cittadine che pagano regolarmente le tasse”.
L’assessora alla Sicurezza, legalità e trasparenza, Stefania Zivelonghi commenta così il rapporto della CGIA sulla lotta all’evasione in Veneto, che sottolinea come Verona sia il Comune veneto più attento rispetto a questo fenomeno, segnalando all’Agenzia delle Entrate situazioni di infedeltà fiscale riguardanti l’Irpef, l’Ires, l’Iva, le imposte di registro/ipotecarie e catastali. Un’attività che richiede l’impiego di risorse soprattutto in termini di personale e per il quale il
Comune ha istituito, tra l’altro, un team in sinergia con la Polizia locale, l’Ufficio Tributi del Comune e la Guardia di Finanza.
In tale direzione va la task force istituita dal Comune proprio con la Polizia locale e la Guardia di Finanza per controllare le strutture ricettive in città per verificare il rispetto delle norme regionali e nazionali da parte dei locatori turistici, in particolare del pagamento della tassa di soggiorno e segnalare eventuali illeciti.
“Contrastare questi fenomeni è anche il primo passo per evitare di alimentarne di più gravi, come le infiltrazioni mafiose e la criminalità organizzata, che si muovono dove trovano terreno fertile e dove ci sono meno controlli. Su questo noi siamo particolarmente sensibili, così come continuiamo a ribadire la necessità di dotare il territorio veronese, che per la sua ricchezza e vivacità imprenditoriale è certamente attrattivo per gli interessi malavitosi, di ulteriori e fondamentali strumenti quali l’istituzione presso la Procura della Repubblica di Verona di un magistrato della Direzione Distrettuale Anti Mafia (D.D.A.) della Procura della Repubblica presso il tribunale di Venezia e l’istituzione di una sezione operativa della Direzione Investigativa Antimafia per un rafforzamento delle istituzioni deputate al controllo del nostro territorio. Nel frattempo, come amministrazione continueremo a tenere alta l’attenzione affichè la ricchezza economica e sociale prodotta nel veronese venga costantemente protetta rispetto ad interessi di persone e organizzazioni criminali”.